Ad appena sette giorni dalla doppietta di Austin, la Scuderia Ferrari HP rimane sul gradino più alto del podio dominando anche il Gran Premio di Città del Messico con un’altra straordinaria prova di squadra finalizzata alla perfezione in pista da Carlos Sainz e Charles Leclerc. Lo spagnolo è stato l’assoluto mattatore del weekend e, dopo la pole position del sabato, oggi ha conquistato la gara con un sorpasso da campione ai danni di Max Verstappen nelle prime fasi della corsa per poi andarsi a involare indisturbato verso la vittoria.
Charles ha saputo approfittare della lotta fra Verstappen e Lando Norris per salire in seconda posizione e nel finale, dopo aver dovuto cedere la piazza d’onore all’inglese, ha mantenuto la lucidità necessaria per sottrarre ai rivali di McLaren il punto assegnato all’autore del giro più veloce portando il bottino di squadra a 41 lunghezze. La Scuderia, con la vittoria 248 della sua storia in Formula 1 e l’825° piazzamento da podio complessivo, scavalca la Red Bull nella classifica Costruttori nella quale è ora seconda a 29 punti dalla McLaren quando al termine del campionato mancano quattro appuntamenti. Per Carlos si tratta della quarta vittoria della carriera – con la Scuderia e in Formula 1, la seconda del 2024 dopo quella centrata in Australia – che gli permette di eguagliare nella storia Ferrari, gente come Eddie Irvine, Clay Regazzoni e John Surtees. Lo spagnolo resta quinto nella classifica Piloti dove Leclerc è terzo a -71 da Verstappen.
La gara. Ancora una volta la squadra ha preparato nei minimi dettagli il Gran Premio analizzando tutti gli scenari più probabili e mettendo i piloti in condizione di gestire al meglio la corsa. Ciò nonostante, come spesso accade all’Autodromo Hermanos Rodriguez, l’autore della pole position non è riuscito a mantenere la prima posizione nella lunga volata che porta a curva 1: Carlos è stato infatti affiancato da Verstappen che, avendo la traiettoria interna a favore, è riuscito a prendere il comando. Dietro, Charles ha preferito non rischiare e si è accodato a Norris in quarta posizione. A metà della prima tornata la gara è stata neutralizzata dall’ingresso della Safety Car per l’incidente avvenuto al via tra Yuki Tsunoda e Alexander Albon, ed è ripresa alla settima tornata. Al nono passaggio la direzione gara ha abilitato l’uso del DRS e in quel momento Carlos ha intuito che l’unico modo per sorpassare il pilota della Red Bull era coglierlo di sorpresa. Giunto sul rettilineo principale, Sainz si è messo in scia a Verstappen attaccandolo solo quando ormai la frenata era iniziata, togliendo così all’olandese la possibilità di spostarsi. Carlos ha concluso la manovra in maniera impeccabile ed ha subito allungato sfruttando il potenziale in aria libera della sua SF-24. Poco dopo alle sue spalle sono iniziate le scintille fra Verstappen e Norris e a beneficiarne è stato Leclerc che non ha dovuto nemmeno fare la fatica di sorpassare per salire in seconda posizione. Il ritmo di Carlos è stato talmente buono che la squadra è stata in grado di fermare per primo Leclerc, al giro 31, mettendolo così al sicuro dai rivali, mentre lo spagnolo ha effettuato la sua sosta per ultimo del gruppo di testa (alla tornata 32) senza mai perdere la prima posizione. Nel finale c’è stato l’unico episodio non positivo di giornata: a pochi giri dal termine, infatti, Charles è stato rallentato molto dal traffico dei doppiati e ha così perso il margine di sicurezza che aveva su Norris. L’inglese si è attaccato alla SF-24 del monegasco e al giro 62 lo ha scavalcato per la seconda posizione approfittando di una perdita di aderenza della vettura numero 16 all’ultima curva. Sfumato il secondo posto, Charles e la squadra non si sono persi d’animo e, considerato l’ampio margine di vantaggio sulla Mercedes di Lewis Hamilton, si sono fermati per montare gomme Soft e andare a caccia del punto per il giro più veloce. Il monegasco ha centrato l’obiettivo in 1’18”336 portando a 41 i punti conquistati dal team nel weekend.
Ora in Brasile. La gioia nel team è straripante, perché in Messico non si vinceva dal 1990 e soprattutto perché la gara messicana ha dimostrato quanto bene la squadra abbia lavorato da dopo la pausa estiva vincendo tre delle ultime cinque gare. Non c’è però troppo tempo per festeggiare visto che già domani bisogna volare in Brasile per l’ultima tappa della tripletta americana, il Gran Premio di San Paolo, in programma all’Autodromo José Carlos Pace di Interlagos domenica prossima.