L’abbraccio di Mirandola alla Casa della Comunità: grande partecipazione all’inaugurazione



Grande partecipazione, stamattina, all’inaugurazione della Casa della Comunità “Norina Galavotti” di Mirandola, la nuova struttura che fa da ponte ideale tra ospedale e territorio. Numerosi cittadini, mirandolesi e dei comuni del Distretto, hanno affollato la piazzetta del Santa Maria Bianca, dove sono stati allestiti stand e banchetti a cura delle associazioni di volontariato, per poi visitare gli spazi e i servizi della Casa della Comunità, incontrando i professionisti e partecipando ai laboratori proposti. Alla cerimonia, iniziata con le esibizioni musicali di “MusicAbile” e “Officina dei Suoni”, due progetti della Fondazione Scuola di Musica “C. e G. Andreoli”, sono intervenuti la Sindaca di Mirandola Letizia Budri, il Sindaco di Medolla Alberto Calciolari per l’Unione dei Comuni Modenesi di Area Nord, la Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena Anna Maria Petrini, il Presidente del CSV Terre estensi Alberto Caldana e la Direttrice del Distretto di Mirandola Annamaria Ferraresi. Il taglio del nastro ha fatto da preludio alle visite alla struttura, dove volontari, specialisti e medici di medicina generale hanno accolto i cittadini illustrando i servizi offerti e proponendo laboratori di prevenzione e promozione della salute.

Investimento da 4 milioni e 360mila euro di fondi aziendali, regionali e statali, comprendente anche la quota di realizzazione del Punto prelievi attivato pochi mesi fa, la Casa della Comunità di Mirandola è la diciassettesima in provincia, la quarta del Distretto. Trova spazio nel complesso dell’Ospedale Santa Maria Bianca, precisamente nell’Ala nord del Corpo 02 appositamente riqualificata. Comodamente raggiungibile sia attraverso percorsi ciclopedonali sia con mezzi di trasporto privati e pubblici, la posizione della struttura consente una congiunzione fisica e organizzativa con Ospedale e Centro Servizi, in cui sono presenti diversi servizi distrettuali tra cui il Consultorio, la Centrale Operativa Territoriale (COT), la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata.

I servizi – Negli oltre 1.400mq dedicati ad accoglienza, assistenza primaria, specialistica e prevenzione e promozione della salute, sviluppati su tre piani, sono attivi diversi servizi: al piano rialzato si trovano gli ambulatori dedicati ai Medici di Medicina Generale della medicina di gruppo MediGroup Mirandola e uno spazio riservato al volontariato e al Punto Unico di Accesso, per l’accoglienza e l’orientamento ai servizi, che sarà attivato a breve. Al primo piano gli ambulatori specialistici di Diabetologia, Ortopedia, Oculistica e Ortottica, insieme all’Infermiera di Comunità. È soprattutto qui, nei locali del primo piano, che trova espressione concreta l’integrazione ospedale-territorio, grazie anche alla dotazione di diagnostica di base (retinografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc) che consente di dare una prima risposta al quesito di salute dei cittadini, sfruttando la telemedicina. Al secondo piano si trovano spazi riservati al personale, sia ospedaliero che della Casa della Comunità.

Il progetto della struttura, al centro di un percorso partecipato che ha visto coinvolti il mondo del volontariato e quello della scuola (in particolare gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Luosi di Mirandola a indirizzo sociosanitario, presenti all’inaugurazione), è stato costruito sulla base dei profili di salute della popolazione del Distretto mirandolese, integrati con un’analisi demografica e del contesto territoriale. L’allungamento dell’aspettativa di vita, legato anche al miglioramento dell’assistenza sanitaria, ha portato con sé tra le altre cose un incremento della percentuale di persone con una o più patologie croniche, come ad esempio il diabete mellito. È da queste considerazioni che il gruppo di lavoro ha iniziato a tessere la rete che ha portato a dotare il Distretto di una struttura moderna, capace di rafforzare l’erogazione dei servizi territoriali in modo capillare, coordinando percorsi e professionisti diversi e sviluppando una nuova idea di salute, definita come benessere della comunità, finalizzato sulla medicina proattiva di comunità e sulla prevenzione.

L’intitolazione – Grazie al percorso di condivisione con il mondo del volontariato e quello della scuola, la Casa della Comunità è stata intitolata a una illustre cittadina mirandolese, Norina Galavotti, mamma di vocazione. Nata nel 1923, fu collaboratrice di don Zeno Saltini nella comunità di Nomadelfia, dove diventò mamma di 74 bambini. Particolarmente toccante l’intervento dei famigliari durante l’inaugurazione, a ricordo della generosità e dell’insegnamento che Norina Galavotti ha lasciato con la sua bellissima testimonianza di vita.

Quella di oggi è stata una bellissima festa di comunità – sottolinea la Direttrice Generale Ausl Anna Maria Petrini –, la partecipazione di così tanti cittadini, insieme a volontari, professionisti e studenti, è un segnale forte di come la sanità sia riconosciuta quale elemento identitario e di aggregazione. La struttura è accogliente e rispecchia nei suoi servizi i bisogni di salute che la società di oggi esprime, collegando l’assistenza territoriale a quella ospedaliera per garantire ai cittadini una presa in carico integrata e puntuale. La collaborazione tra specialisti, medici di medicina generale e la componente infermieristica è un valore aggiunto importante, soprattutto per i pazienti con patologie croniche, che necessitano di un’assistenza multiprofessionale e multidisciplinare. Ringrazio i cittadini intervenuti, le associazioni di volontariato che hanno collaborato fattivamente alla cerimonia di inaugurazione, e i professionisti che quotidianamente mettono il loro impegno e la loro competenza al servizio della salute collettiva”.

“L’apertura della Casa di comunità – dichiara Letizia Budri, Sindaco di Mirandola – rappresenta allo stesso tempo un traguardo e un punto di partenza importante nel piano di riassetto della sanità territoriale. Qui all’interno del compendio storico del nostro ospedale Santa Maria Bianca, di cui deve rappresentare un’utile integrazione. E l’intitolazione a Norina Galavotti, “mamma di vocazione” è un elemento eloquente rispetto ai temi dell’accoglienza e della cura che in questa struttura devono trovare espressione”.

“Con questa inaugurazione ufficiale – afferma Claudio Poletti, presidente Unione Comuni Modenesi Area Nord – un altro nodo importante si aggiunge alla rete della sanità di prossimità della Bassa Modenese. La scelta di essere sempre più vicini alle problematiche e alle esigenze dei cittadini, si sta rivelando vincente perché consente di offrire molteplici servizi sanitari in un contesto di vicinanza all’utente, assicurando cure mediche come sempre di elevata qualità, che permettono di prendere in carico il paziente da tutti i punti di vista, anche quello umanitario”.