Gli incontri e le attività di presentazione del progetto di quadruplicamento hanno confermato con ancora maggiore forza l’esigenza e la necessità di avere un quadro strategico e progettuale più ampio, motivato e condiviso, dotato di approfondimenti tecnici mirati alle diverse soluzioni in campo. Per questo si chiede l’istituzione formale di un tavolo interistituzionale tecnico-politico a cui partecipino il Ministero, RFI, la Regione Emilia-Romagna, la Città metropolitana ed i Comuni attraversati, in cui siano affrontati e condivisi l’approccio strategico al progetto e la sua declinazione tecnica. Si auspica che il Tavolo si concluda con la sottoscrizione di un “Accordo interistituzionale per la realizzazione del quadruplicamento ferroviario Bologna-Castel Bolognese e per il potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano”.
E’ questo in sintesi il contenuto della lettera che i Sindaci Matteo Lepore (Bologna e Sindaco metropolitano), Marco Panieri (Imola e Presidente del Nuovo Circondario Imolese), Luca Albertazzi (Dozza), Luca Lelli, (Ozzano dell’Emilia), Francesca Marchetti (Castel San Pietro Terme) e Marilena Pillati (San Lazzaro di Savena) hanno inviato all’amministratore delegato RFI, al referente del Progetto, al referente del Dibattito Pubblico Andrea Pillon e all’assessore regionale Corsini.
Per quanto riguarda l’approccio strategico – scrivono in Sindaci – deve essere condiviso quale sia il ruolo del potenziamento previsto a livello locale e sovralocale e quali siano le opportunità reali connesse e gli effetti attesi per i servizi AV, l’SFM e merci in quanto un intervento di tale portata deve necessariamente valorizzare e garantire più opportunità a diverse scale, anche in relazione alle pianificazioni messe in campo dai diversi enti.
Per quanto riguarda l’analisi più strettamente tecnica dovranno essere analizzate in maniera puntuale più argomenti: le diverse soluzioni fra cui quella in affiancamento alla linea attuale anche non sopraelevata e contemplando l’ipotesi della realizzazione di gallerie o di soluzioni specifiche ad hoc per i centri abitati, in particolare quello di Imola; le ricadute sulla Stazione Centrale di Bologna e la sua rete di adduzione, in relazione alla realizzazione del SFM e del traffico ferroviario regionale; le necessarie opere di compensazione e mitigazione. In sostanza una progettualità che completi la prospettiva con una reale relazione territoriale fra i servizi della nuova linea e quelli metropolitani (la stazione di Toscanella, il potenziamento del nodo di Bologna, l’incremento dei servizi SFM fra cui quelli passanti, ecc). In particolar modo, al fine di poter esprimere valutazioni tecniche di merito dovranno essere necessariamente approfondite le seguenti componenti per le quali ci attendiamo integrazione per la documentazione: trasportistica, urbanistica, agronomica, idrologica ed idrogeologica, paesaggistica.
Pertanto – conclude la missiva – in coerenza con i principi del diritto amministrativo, della buona fede e della leale collaborazione tra Enti, riteniamo necessario che l’attuale percorso di Dibattito Pubblico debba essere prolungato in modo significativo e accogliamo favorevolmente la disponibilità di avere a disposizione ulteriori 90 giorni a partire dall’8 settembre, espressa dalla Regione e RFI durante il già citato incontro del 11 luglio.