Sono state assegnate le 11 nuove licenze per taxi a Modena, che passano quindi da 85 a 96. Dopo l’approvazione della graduatoria definitiva, infatti, si è conclusa nei giorni scorsi la fase che prevedeva, in base al posizionamento dei candidati, la scelta dell’autovettura e la tipologia di licenza. È di 731mila e 300 euro la somma complessiva che, in base al bando, gli assegnatari dovranno versare all’Amministrazione comunale per il rilascio delle licenze.
Almeno cinque delle nuove vetture saranno appositamente allestite per il trasporto di persone con disabilità e tutti i mezzi devono garantire un basso impatto ambientale, con premialità per quelli elettrici o “full hybrid”. Queste le caratteristiche del bando del Comune pubblicato lo scorso marzo che prevedeva uno specifico esame, sia scritto che orale, concluso con la pubblicazione di una graduatoria (formata da 22 aspiranti taxisti) e quindi, appunto, l’assegnazione delle 11 licenze.
“Ringrazio – dichiara l’assessore alla Promozione economica e attrattività Paolo Zanca – tutte e tutti i protagonisti che, nella passata legislatura, hanno contribuito a raggiungere questo risultato. Siamo tuttavia perfettamente consapevoli che questo, pur rappresentando un significativo passo in avanti nel dare a questa città una risposta dignitosa in termini di servizi, non è sufficiente a rispondere a pieno ai bisogni di cittadini, pendolari e turisti – e conclude – occorre ripensare un modello di cui i taxi sono uno dei tasselli fondamentali, ma non possono essere considerati come sostitutivi dei mezzi di trasporto pubblico. Non ci fermeremo qui”.
Entro trenta giorni dalla ricezione del bollettino di pagamento, gli assegnatari dovranno versare all’Amministrazione, appunto, l’importo complessivo di 731mila e 300 euro, pena la decadenza dell’assegnazione. La somma è composta da: 400 mila euro per cinque licenze da 80mila euro ciascuna; 131.300 euro per due licenze da 65.650 euro, di cui una abbinata a un veicolo con almeno sei posti più l’autista (solo elettrico o “full hybrid” alimentato con Gpl o benzina e sistema elettrico), e una abbinata a un’auto da sette posti utili e in grado di trasportare anche una persona con disabilità; infine, 200 mila euro per quattro licenze da 50 mila euro, vincolate al trasporto di persone con disabilità, con alimentazione solo elettrica o “full hybrid” con Gpl o benzina e sistema elettrico. Le licenze rimangono vincolate alle condizioni di rilascio anche in caso di sostituzioni dei veicoli o di trasferimento ad altri soggetti. Sia il servizio e favore delle persone con disabilità che quello “multiposto” dovranno essere effettivamente svolti a pena di decadenza della licenza.
L’80 per cento dell’introito versato all’Amministrazione (pari a 585 mila euro) dovrà essere ripartito, come da normativa, in eguale misura tra i titolari delle 85 licenze a oggi rilasciate; il rimanente 20 per cento (pari a 146 mila e 260 euro) sarà utilizzato invece per interventi di promozione della città, anche di carattere commerciale, a beneficio di cittadini e turisti.
Il concorso per il rilascio delle licenze si è svolto dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale, nella scorsa estate, del nuovo regolamento dei servizi di trasporto delle persone, e la sottoscrizione del protocollo d’intesa con la commissione consultiva comunale, composta dagli operatori del settore, e il via libera dell’Autorità di regolazione dei trasporti.
Il bando, come era avvenuto per il regolamento, è frutto di un percorso condiviso con i taxisti e i rappresentanti sindacali della categoria, le associazioni economiche e dei consumatori.
Per partecipare al concorso era necessario essere iscritti nel Ruolo dei conducenti ed essere in possesso del certificato di abilitazione professionale di tipo KB rilasciato dell’ufficio provinciale Dtt (ex Motorizzazione civile) e non essere già titolari di una licenza di taxi o di un’autorizzazione di Noleggio con conducente (Ncc) rilasciata da qualunque Comune e non averla trasferita ad altri nei cinque anni precedenti alla pubblicazione del bando. I partecipanti, inoltre, dovevano avere diversi altri requisiti soggettivi e di moralità relativi, per esempio, a eventuali condanne subite o a sanzioni relative all’attività di trasporto o al consumo di sostanze stupefacenti o alcoliche.