‘Cimone…con gusto’, al via il progetto per sostenere l’alimentazione sana assieme ai ristoratori e alle scuole del territorio

I ristoratori e gli esercizi pubblici insieme agli esperti dell’Azienda USL di Modena hanno elaborato un Quaderno delle ricette con i piatti della tradizione locale rivisitati in chiave salutare e anche per persone con patologie croniche. I piatti vengono proposti dai ristoranti ed esercizi locali, già una decina gli aderenti.



Aumentare nelle persone la consapevolezza che un’alimentazione equilibrata favorisce la salute, grazie al coinvolgimento dei ristoranti ed esercizi pubblici del territorio e degli studenti della scuola alberghiera di Serramazzoni. Nell’Alto Frignano prende il via il progetto ‘Cimone con gusto’ promosso da Azienda USL di Modena, IAL Emilia-Romagna con la scuola alberghiera di Serramazzoni e l’associazione Giovani con diabete di Modena.

Il progetto, presentato questa mattina a Fanano, nasce per diffondere la cultura della sana alimentazione coinvolgendo alcuni soggetti strategici dell’Appennino modenese quali i ristoratori e il mondo della scuola. Si comincia in via sperimentale nei territori di Fanano, Montecreto e Sestola (che hanno come punto di riferimento la Casa della comunità ‘Cimone’) con l’obiettivo di estendersi in tutto l’Alto Frignano e a livello provinciale.

I ristoratori ed esercizi pubblici  giocano nel progetto un ruolo fondamentale nel proporre piatti sani ed equilibrati quando si consuma un pasto fuori casa: per fare questo, gli esperti dell’Azienda USL di Modena, con la collaborazione dei ristoratori,  chef e studenti della Scuola Alberghiera  hanno elaborato un Quaderno delle ricette che verrà pubblicato online e che contiene i piatti della tradizione culinaria locale modificati per essere più equilibrati e con versioni adatte anche a chi soffre di patologie croniche quali il diabete, grazie anche alle indicazioni della associazione Giovani diabetici di Modena che collabora all’iniziativa.

Per ogni ricetta si riporta il ristorante in cui può essere consumato il piatto, relativo indirizzo e, se disponibile, sito e pagine dei social network su cui trovare informazioni più approfondite. Le nuove ricette non tolgono nulla al gusto e alla tradizione montanara. Ogni ricetta riporta le informazioni nutrizionali degli ingredienti e alcune considerazioni sui macronutrienti elaborate dai dietisti dell’Azienda USL.

Sono già una decina i ristoranti e pubblici esercizi aderenti all’iniziativa e saranno a breve  riconoscibili da una vetrofania con il marchio ‘Cimone…con gusto!. La possibilità di partecipare è sempre aperta, basta scrivere una mail all’indirizzo cimonecongusto@ausl.mo.it.

Gli esercizi che sinora hanno aderito al progetto sono a Fanano l’Albergo Ristorante Sole, il Ristorante Mirtillo Nero Osteria 2.0, I Rodi di Raemy Helen, a Sestola il Ristorante  Locanda Zita, l’Hotel Al Poggio, il B&B Serenella, il B&B Tana dei ricci, e a Montecreto il Ristorante Trattoria La Pozza e il B&B Al 211 di Montecreto, IAL scuola alberghiera e di ristorazione di Serramazzoni.

Il rilascio del marchio sarà definito con un impegno sottoscritto da parte del ristoratore o addetto alla produzione di alimenti. Sul sito del progetto www.ausl.mo.it/cimone-con-gusto sarà possibile visualizzare costantemente gli esercizi aderenti e sarà messa in campo un’attività di valutazione del progetto coinvolgendo i ristoratori e i cittadini.

Il progetto prevede anche percorsi formativi gratuiti per nuovi ristoratori che vorranno aderire a cura di esperti nutrizionisti e clinici dell’Azienda USL di Modena su temi e aspetti nutrizionali degli alimenti con approfondimenti sugli alimenti adatti a persone con cronicità.

Ai cittadini potranno invece essere proposti laboratori gratuiti sull’alimentazione, in cui verranno spiegati e sperimentati i principi per una sana alimentazione e le adeguate tecniche di cottura.

Docenti e studenti dello IAL, sede di Serramazzoni, realizzeranno la campagna comunicativa digitale del progetto con post diffusi attraverso i social e utilizzando l’hahstag #cimonecongusto.

Le Case della comunità del territorio saranno il veicolo nella diffusione dei principi di una sana alimentazione attraverso percorsi di informazione e sensibilizzazione che verranno costruiti per tutti gli ambiti di vita e con particolare attenzione alle persone con patologie croniche.

Siamo molto soddisfatti di iniziare un percorso legato all’alimentazione all’interno della rete delle Case della Comunità e che si cominci  dal nostro territorio con la Casa della comunità del Cimone – commenta il Direttore del Distretto sanitario di Pavullo Massimo BrunettiUna alimentazione equilibrata insieme al movimento quotidiano e alla capacità di gestire le emozioni rappresentano i cardini per vivere bene e a lungo”.

Abbiamo apprezzato molto l’idea del dottor Brunetti di coinvolgere gli allievi della scuola per la parte di comunicazione, scegliendo di affidare ai giovani l’importante compito di veicolare un messaggio importante, e sensibilizzare i propri coetanei, perché saranno loro a interpretare il futuro – commenta Giovanna Cammelli preside della Scuola alberghiera di Serramazzoni – per raggiungere i giovani e fare in modo che raccolgano e facciano proprio l’importante messaggio che questo progetto intende divulgare occorre affidarsi a linguaggi e strumenti che loro conoscono bene e utilizzano. Parlare di salute e di corretta alimentazione con contenuti video tipo reel e storie di Instagram significa a raggiungere un ampio pubblico di giovani e avere quindi un alto potenziale di visibilità in modo coinvolgente e potenzialmente virale”

Con il supporto degli esperti sulla nutrizione dell’Azienda USL di Modena abbiamo trovato validi alleati nei ristoratori del Cimone che hanno ideato e riscoperto sani piatti della tradizioni, piatti che non sono solo destinati solo a chi soffre di patologie come il diabete, ma  a tutta la famiglia – commenta Daniele Bandiera presidente dell’associazione Giovani con diabete di Modena – dobbiamo agire con forza e determinazione per variare il continuo aumento dei casi di diabete, specialmente il diabete mellito di tipo 2 la cui causa risiede principalmente negli stili di vita. La prevenzione, che dovrà essere cultura continuativa  diffusa su tutto il territorio, gioca un ruolo fondamentale: per questo le Case delle Comunità rappresentano una occasione unica”.