In provincia di Modena ogni anno 1200 persone vengono colpite da ictus. Il dato arriva dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena nell’avvicinarsi della Giornata Mondiale, in programma domenica 29 ottobre, dedicata a questa condizioni improvvisa causato da disturbi dell’apparato circolatorio cerebrale con conseguenze significative per il cervello e altri organi vitali.
L’Ospedale Civile di Baggiovara rappresenta l’hub provinciale dell’ictus e nella propria Stroke Unit negli anni sono state effettuate circa 2.500 trombolisi endovenose e 1500 trombectomie meccaniche. Ogni anno vengono trattati circa 170 pazienti con trombolisi endovenosa e circa 180 con trombectomia meccanica vascolare.
«L’ictus è una patologia che ha un grandissimo impatto sia sociale che sanitario – spiega il Dottor Guido Bigliardi, responsabile della Stroke Unit che afferisce alla Neurologia diretta dal Professor Stefano Meletti – ed è bene bene distinguere tra forma ischemica, ovvero quando l’arteria si chiude – ed emorragica, quando c’è una rottura. In tutti i casi di ictus possiamo comunque intervenire per cercare di migliorare le condizioni di salute del paziente. Nell’Ospedale Civile di Baggiovara si effettuano trattamenti di riperfusione per l’ictus ischemico, i quali consentono di riaprire l’arteria chiusa per migliorare le condizioni del paziente e tante volte riportarlo a una completa autonomia. Importante al pari delle terapie in acuto è il tema della riabilitazione. Dopo la fase acuta il paziente può essere trasferito a seconda delle indicazioni presso il reparto di Riabilitazione Intensiva dove possono proseguire il trattamento sempre con l’obiettivo di un recupero il maggiore possibile delle autonomie precedenti».
Anche i cittadini possono fare molto per prevenire l’ictus. «L’aspetto principale – conclude il Dottor Guido Bigliardi – è il controllo dei fattori di rischio, tipici per le malattie cardio e cerebrovascolari come l’ipertensione arteriosa, il diabete e l’obesità, la fibrillazione atriale, le cardiopatie. Sono tutte problematiche che devono essere gestite e mantenute sotto un attento controllo grazie alla collaborazione stretta con il medico curante. In caso di sintomi di ictus acuto è infine essenziale chiamare il 118 in modo tale da essere inseriti in quei percorsi virtuosi che possono portare il paziente, dopo i dovuti studi, alle terapie di riperfusione e quindi provare a ripristinare le precedenti autonomie».