Castelnovo Sotto, fugge ai carabinieri e perde la pistola che nasconde nei pantaloni. Denunciato un minorenne



Si aggirava nei pressi di un locale di un paese della bassa reggiana con fare sospetto, tanto da essere raggiunto da una pattuglia dei carabinieri della Stazione di Castelnovo Sotto, allertata dalla Centrale operativa della compagnia carabinieri di Guastalla a cui era pervenuta la segnalazione da parte di un cittadino. All’arrivo dei carabinieri, che avvicinavano il giovane per sottoporlo a controlli, quest’ultimo opponeva resistenza dandosi alla fuga e lasciando cadere a terra una pistola che occultava nei pantaloni, poi risultata essere una scacciacani senza tappo rosso.

Per questi motivi, con l’accusa di resistenza a Pubblico ufficiale e porto di armi od oggetti atti ad offendere, i Carabinieri della Stazione di Castelnovo Sotto hanno così denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna un minorenne residente nel reggiano. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

E’ accaduto l’altra sera intorno alle 22:30 quando la centrale operativa della compagnia di Guastalla riceveva la richiesta telefonica di un cittadino, preoccupato per la presenza di un giovane, che con fare sospetto si aggirava nei pressi di un locale di un paese della bassa reggiana. Nell’immediatezza veniva inviata sul posto la pattuglia della stazione dei carabinieri di Castelnovo Sotto, che notato il ragazzo si avvicinavano per un normale controllo e chiedere i documenti. Lo stesso iniziava a opporre resistenza e divincolarsi tentando di darsi alla fuga. Durante tale tentativo lo stesso perdeva una pistola in ferro, simil marca Beretta modello 92/FS, senza tappo rosso e con il caricatore privo di cartucce, risultata poi essere una scacciacani che ad un primo esame presentava la canna piena e bloccata. Il giovane a fatica veniva bloccato dai militari e condotto in caserma per poi, prima di essere affidato ai genitori esercenti la patria potestà, denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna. Contestualmente i militari procedevano al sequestro dell’arma.