Ucman: Presidente Calciolari su firma protocollo uscita Mirandola



Firmato nella sede dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord il protocollo che sancisce, dal primo gennaio prossimo, la separazione tra il Comune di Mirandola e l’Unione comunale. A firmare l’atto,  il presidente dell’Unione Alberto Calciolari e il sindaco di Mirandola Alberto Greco.

«Con la firma di questo protocollo chiudiamo un percorso iniziato a giugno di quest’anno e del quale eravamo ben coscienti fin da subito – dichiara il presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord Alberto Calciolari – con gli uffici dell’Unione che hanno lavorato per evitare i contraccolpi negativi che sarebbe stato facile immaginare. Invece, abbiamo trovato soluzioni per garantire la tutela e la continuità dei servizi offerti ai cittadini dell’Unione, con soddisfazione da parte di entrambi gli enti.

Diversi servizi continueranno a essere condivisi con Mirandola anche dopo la firma del protocollo e ulteriori convenzioni che definiremo a breve scaturiranno proprio a seguito di questo atto. Questo protocollo rappresenta altresì un punto fermo da cui si avvierà un processo di riorganizzazione dell’Unione. In questi giorni stiamo discutendo, come sindaci della Bassa, per completare l’assetto organizzativo dell’ente; ad esempio abbiamo rivisto la struttura CED con la creazione di un Servizio Informatico Associato e stiamo inoltre valutando la rilettura degli altri servizi dell’Unione, per permetterci di essere sempre più vicini alle esigenze dei cittadini.

Diversi di questi servizi, come il Centro per le Famiglie, il Centro Antiviolenza, l’Ufficio di Piano, il Sistema Bibliotecario e il Canile intercomunale, rimarranno in “comunione” con Mirandola, ma gestiti dall’Unione e con l’Unione a fare da ente capofila. Siamo a questo punto pronti ad affrontare, dal primo gennaio, l’uscita di Mirandola dall’Unione. Non rimane che salutare i “cugini” mirandolesi, per quanto riguarda gli organi amministrativi, con la convinzione che nonostante tutto ci accomuna molto di più di quello che ci divide».