Casina: ‘Le ali di Camilla APS’ riprende le attività in presenza rivolte al pubblico



Dopo due anni difficili Le ali di Camilla APS riprende finalmente le attività in presenza rivolte al pubblico e lo fa partendo da Casina (RE), luogo natale della piccola Camilla Riccioni dove l’associazione è molto conosciuta.

Due sono quest’anno gli appuntamenti previsti, frutto della preziosa collaborazione tra Le ali di Camilla e gli enti presenti sul territorio.

Martedì 2 agosto alle ore 21.00 è prevista la presentazione del libro “Il bambino farfalla” nell’arena della casa cantoniera in via Roma nell’ambito della rassegna del Comune di casina “Martedì alla Cantoniera” curati da Giovanni Caroli.

Ci sono molti motivi che possono spingere alla realizzazione di un libro. Altrettanti infiniti motivi possono indurre a leggerlo. Spesso un autore scrive il libro per soddisfare una propria esigenza intima. Altre volte i libri vengono scritti per meri fini commerciali. Il bambino farfalla ha un qualcosa in più e quel qualcosa in più sta nel fatto che certe storie vanno raccontate. È un imperativo morale.

Il bambino farfalla racconta, infatti, una storia vera. Una storia che sembra incredibile, “da romanzo” appunto, ma che, tuttavia, ha per protagonisti degli eroi in carne ed ossa. Ed è una vicenda che ci riguarda da vicino.

Il bambino farfalla nasce quasi come un’inchiesta giornalistica e, lentamente, diventa un romanzo. L’azione si svolge tra l’Italia, la Siria, il Libano e la Germania in un susseguirsi di colpi di scena.  Le situazioni, i dialoghi e le persone sono descritte nel modo più aderente possibile alla realtà dei fatti. Un’opera letteraria scritta idealmente dai protagonisti della vicenda nel suo stesso compiersi.

Il bambino farfalla è un libro che aiuta a capire che cosa vuol dire fare ricerca in Italia e che testimonia quanto dura può essere la vita di chi è colpito dalla malattia. Ed è un romanzo che racconta anche la guerra, vista attraverso gli occhi di gente comune. Di quella gente che il conflitto bellico trasforma in profughi.

Durante la serata l’autore, Alessandro De Francesco, e uno dei protagonisti del romanzo, il prof. Michele De Luca del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dialogheranno con Stefania Bettinelli, presidente de Le ali di Camilla e responsabile delle relazioni esterne del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” per raccontare la genesi del libro e approfondire gli aspetti di backstage della scrittura del romanzo, parte del cui ricavato sarà devoluto all’associazione.

Alessandro De Francesco, classe 1969, è nato a Busto Arsizio, in provincia di Varese, ma vive da oltre trent’anni in Emilia Romagna. Da diversi anni scrive romanzi, sceneggiature e testi teatrali. Ha pubblicato con Giraldi Editore Come il grano a giugno (2013), Le stelle di Mactán (2014), Le tenebre e il sole (2016) In fondo alla terra (2018) e Il bambino farfalla (2021). Ha ricevuto diversi riconoscimenti ed è finalista al premio Solinas Italia-Spagna 2021

Martedì 9 agosto alle ore 20.00 è prevista anche una cena di beneficenza presso La tana del capitano, in piazza Papa Giovanni XXIII, organizzata dal Comitato di Casina della Croce Rossa Italiana.

Il ricavato della serata aiuterà Le ali di Camilla ad aiutare i bambini farfalla che da tutta Italia vengono a Modena per essere curati al Policlinico e per partecipare ai numerosi progetti di ricerca che hanno fatto di Modena un punto di riferimento mondiale per l’Epidermolisi Bollosa.

In particolare, la raccolta fondi sarà devoluta al progetto “Una casa per Camilla” per costruire a Modena nelle vicinanze del Policlinico una casa per ospitare i Bambini Farfalla e le loro famiglie in occasione delle visite e dei ricoveri ospedalieri, progettata per rispondere alle loro esigenze e dotata di tutte le soluzioni più all’avanguardia per farli sentire a casa anche quando le esigenze legate alla malattia impongono loro di allontanersene.