Proseguono i controlli dei carabinieri del NIL di Reggio nei settori edilizia, agricoltura e pubblici esercizi



Ad esito dei servizi coordinati a livello provinciale su indicazione della locale Prefettura, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia in collaborazione con i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia ed il supporto del gruppo carabinieri Forestale di Reggio Emilia, nell’ambito delle attività ispettive di natura tecnica ed ordinaria finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha intensificato i controlli nel settore dell’edilizia, dell’agricoltura e del commercio.

L’esito dei controlli svolto sull’intero territorio provinciale ha consentito, nell’ultimo mese, di individuare lavoratori non registrati (in nero), nonché di riscontrare inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, quali omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, omessa attuazione dei programmi di sorveglianza sanitaria, omessa valutazione dei rischi aziendali, omessa redazione del Piano operativo, ovvero il mancato rispetto delle norme in materia di igiene e salute.

Sono state sottoposte a controllo n. 20 ditte operanti nel settore dell’edilizia, dell’agricoltura e del commercio individuate a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi dei dati provenienti dall’Arma territoriale e dall’esame di banche dati. Sono stati 39 i lavoratori verificati di cui 5 “in nero”, e uno irregolare sul territorio nazionale. Sono stati 8 i provvedimenti di sospensione dell’attività d’impresa adottati sia per il lavoro nero sia per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza previste dal nuovo D.L. 146/2021 e 24 le violazioni in materia di sicurezza accertate. Complessivamente sono state irrogate sanzioni per 190.000 euro.

 

In particolare:

  • Sanzioni ed ammende per oltre 88.000 euro sono state elevate a seguito del controllo in un cantiere edile ad evidenza pubblica per il rifacimento della scuola media. Si tratta di due imprese edili che hanno prodotto documentazione falsa attestante corsi di formazione, sorveglianza sanitaria, nomina del medico competente. I titolari sono stati deferiti all’A.G. per uso di atto falso.
  • Due locali chiusi e sanzioni per 20mila euro in centro storico a Reggio Emilia. Nelle aree di movida e limitrofe, il controllo ha permesso, oltre alle sanzioni, di identificare 5 lavoratori, 3 dei quali sono risultati “irregolari”. Sono state inoltre, riscontrate, in due locali, carenze in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che hanno portato all’immediata sospensione delle attività imprenditoriali.
  • In un azienda agricola in Novellara, nella bassa reggiana, maxi multa di 4mila euro. Si tratta di un attività di commercio di ortaggi e verdure gestita da una cittadina straniera, all’interno della quale sono state riscontrate violazioni in materia di lavoro sommerso per l’impiego di 2 operai “in nero”. Per tale violazione all’attività agricola veniva comminata una maxi multa ed inoltre immediatamente sospesa e sanzionata per un totale di euro 6mila.
  • In un cantiere edile in Bagnolo in Piano deferimento all’A.G. di percettore di Reddito di Cittadinanza in nero, maxi multa e irregolarità per complessivi di 12mila euro. Si tratta di un’impresa edile locale la quale ha adibito a lavoro un operaio italiano, privo di regolare assunzione, beneficiario del sussidio di stato. L’impresa veniva immediatamente sospesa e contestate irregolarità per 12mila euro. L’operaio titolare del RdC è stato deferito alla locale A.G. per aver indebitamente percepito, a seguito del rapporto irregolare, l’importo di oltre 17.000 euro.
  • In un cantiere edile in Novellara, maxi multa e irregolarità per complessivi di 25mila euro. Si tratta di un imprenditore edile straniero il quale ha impiegato all’interno del cantiere un cittadino straniero privo di permesso/titolo di soggiorno per lavoro subordinato. Il giovane operaio alla vista dei militari si dileguava sul tetto dell’edificio in ristrutturazione. Successivamente individuato veniva foto-segnalato appurando che era privo di permesso di soggiorno per lavoro subordinato. L’attività imprenditoriale veniva immediatamente sospesa ed il datore di lavoro, oltre alla contestazione di illeciti amministrativi e ammende per violazione norme di lavoro e salute e sicurezza, veniva deferito all’A.G.