Turismo a Modena, i livelli pre Covid non sono ancora stati raggiunti e fuori dall’Appennino non ci sono turisti



I livelli di mobilità pre Covid non sono stati ancora raggiunti (nel 2021 a Modena i flussi negli hub di trasporto è ancora inferiore del 20,9% rispetto ai livelli pre pandemici) e questo dato, fornito dall’Ufficio Studi Lapam, viene in qualche modo confermato dalle assunzioni preventivate nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione e dei servizi turistici in genere: nella provincia di Modena nel periodo gennaio-marzo 2022 si prevede un calo del 4,1% rispetto al 2019, con 1850 assunzioni rispetto alle 1930 registrate nell’ultimo anno completamente precedente al Covid. Nel dettaglio il trend in calo si verifica anche per cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici: le entrate di gennaio 2022 sono pari a 500 nella provincia di Modena, diminuite del -26,5% rispetto a gennaio 2019. Contestualmente aumenta la difficoltà di reperimento di questi profili, che sale a Modena di +12,2 punti percentuali (dal 44,5% di gennaio 2019 al 56,7% di gennaio 2022).

“Questi numeri – sottolinea Federica Marcacci, presidente Turismo Licom – confermano una tendenza in atto. Il turismo sta riprendendo per le località dell’Appennino dove la presenza della neve e la riapertura degli impianti ha permesso un rilancio e in questo periodo gli operatori sono soddisfatti per le presenze. Purtroppo però questo non vale per la città e per le altre zone della provincia dove la situazione è drammatica: siamo ripiombati quasi in lockdown”. La presidente del Turismo Licom Marcacci precisa il suo pensiero: “A Modena di fatto oggi arrivano soltanto i clienti business, e meno male che il manifatturiero sta lavorando e di conseguenza c’è movimento sotto questo punto di vista. Ma manca completamente la clientela dei fine settimana. A questo si aggiunge la mazzata delle bollette dell’energia che sono raddoppiate e che mettono in ginocchio ulteriormente il settore della ricettività: nei fine settimana potremmo tranquillamente anche chiudere gli alberghi in città, tanto siamo vuoti…”.

Il focus sul turismo invernale dell’Ufficio Studi Lapam, sulle presenze turistiche nel periodo dicembre 2020-marzo 2021 (i mesi clou in particolare per lo sci), conferma che lo scorso anno si è registrata una ripresa ancora debole e anche questa stagione resta al di sotto dei livelli pre Covid. Nell’ultima stagione invernale di cui si dispongono dati sul turismo, quindi da dicembre 2020 a marzo 2021 sottolinea l’Ufficio studi Lapam, si sono registrate rispetto al periodo dicembre 2019-marzo 2020 oltre 241 mila presenze nella provincia di Modena, e la maggior parte di questi pernotti (l’86,9%) è dovuta a turisti italiani. Rispetto alla stagione invernale precedente (dicembre 2019-marzo 2020), il calo tendenziale risulta essere di 133 mila presenze in meno a Modena una riduzione del 35,5%. Il calo è più accentuato tra i pernotti di turisti provenienti da paesi esteri -58,3% a Modena, date le restrizioni legate all’emergenza sanitaria; mentre il turismo domestico cala di un più contenuto 29,7%. A sua volta la stagione a cavallo tra 2019 e 2020 era in netto calo, proprio a causa dell’avvio della pandemia, rispetto a quella tra 2018 e 2019 quando la pandemia non era all’orizzonte: in quel caso il calo è stato di 131mila presenze a Modena, il 26% in meno: in pratica, spiega Lapam, in due anni le presenze invernali sono più che dimezzate, passando da 504.797 a 241.062.