Moria delle vongole, pronto il bando da 400 mila euro per gli indennizzi alle imprese



È in dirittura d’arrivo il bando regionale da 400mila euro per gli indennizzi alle imprese emiliano-romagnole della pesca per i danni economici subiti a causa dall’eccezionale fenomeno della moria delle vongole che si è verificato, lo scorso anno tra fine settembre e inizio ottobre, nelle acque del mare Adriatico davanti alle coste di Cesenatico (FC) e dei lidi di Comacchio (Fe).

L’annuncio l’ha dato l’assessore regionale alla Pesca, Alessio Mammi, che ha presieduto ieri la Consulta ittica regionale, dove sono rappresentate tutte le associazioni di categoria,  convocata in videoconferenza per fare il punto sui temi “caldi” del settore, a partire dal recente e importante aumento dei canoni demaniali minimi per le concessioni marittime deciso dal Governo, balzato in un colpo solo da 360 a 2.500 euro all’anno, che ha sollevato un’ondata di proteste sia tra le imprese di acquacoltura di piccole dimensioni, sia per la pesca sportiva con bilancioni fissi nelle aree, appunto, di demanio marittimo.

L’indennizzo straordinario per i danni della moria delle vongole, coperto da uno stanziamento ad hoc nel bilancio regionale 2021, sarà corrisposto alle imprese ittiche che hanno subito nel quarto trimestre 2020 una perdita di almeno il 20% sulla media produttiva dello stesso periodo del quinquennio precedente, con un tetto massimo di 30 mila euro ad impresa. Cifra alla quale andranno sottratti eventuali aiuti in regime de minimis incassati negli ultimi tre anni.

“Una misura concreta- ha sottolineato Mammi- per sostenere un settore composto da tante piccole imprese che hanno subito danni ingenti per lo stop imposto dall’improvviso episodio di anossia delle acque. E un impegno, quello della garanzia degli indennizzi, che avevo preso negli scorsi mesi nel corso di un incontro a Cesenatico nella sede del municipio  con il sindaco, Matteo Gozzoli, e le rappresentanze dei pescatori. Continueremo a investire nella ricerca per studiare le cause del fenomeno e trovare soluzioni che ci aiutino a gestire meglio il problema nel caso si dovesse ripresentare in futuro”.

È già invece operativo un secondo bando che stanzia 70 mila euro di fondi statali da erogare come indennizzo alle imprese professionali di pesca nelle acque interne colpite dalle restrizioni adottate per fermare il contagio da Covid-19. Le domande vanno presentate entro il 3 aprile prossimo, utilizzando il modulo scaricabile dal sito https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it

Sull’aumento dei canoni demaniali, l’assessore ha promesso il massimo impegno personale per evitare le notevoli ricadute negative alle imprese del settore: “Il provvedimento sull’aumento delle concessioni è stato sbagliato sia nel metodo, perché disposto senza tener conto delle osservazioni delle associazioni dei pescatori, sia nel merito perché è un aumento molto forte che penalizza soprattutto i piccoli produttori perché non tiene conto che nell’attività di acquacoltura lo spazio a disposizione determina anche quanto è possibile raccogliere. È mia ferma intenzione- ha aggiunto- sottoporre il prima possibile la questione al Dipartimento per la pesca del ministero delle Politiche agricole, nonché al Comitato per le politiche agricole e nell’ambito della conferenza Stato Regioni”.

Nella riunione della Consulta, oltre ad un rapido esame dei progetti europei in corso che coinvolgono la Regione Emilia-Romagna e delle prospettive di spesa del Feamp, è stata data l’informativa sulla necessità di stabilire criteri e requisiti di affidamento a un consorzio unico la gestione delle nursery delle vongole di Goro, le aree marine che costituiscono la riserva di novellame per alimentare gli impianti di acquacoltura.

(immagine d’archivio)