Aumento delle tariffe per i servizi scolastici, l’assessore Ruini risponde a Savigni e Lenzotti (PD)



L’ultima interrogazione in programma nel Consiglio Comunale di ieri sera era a firma del Capogruppo Pd Maria Savigni e del consigliere Serena Lenzotti, avente ad oggetto “Aumento delle tariffe per i servizi scolastici”

“Si chiede al Sindaco e alla Giunta – recita l’interrogazione – innanzitutto se, nell’attuale stato di crisi economica, che prevedibilmente si aggraverà nei prossimi mesi, sia opportuno prevedere un aumento del 5% delle rette per i servizi scolastici; secondariamente, ma non per importanza, considerando lo sconto previsto dalla norma come mai non sia prevista la possibilità di distinguere, dopo aver fatto opportuni accertamenti, fra chi non attiva, per libera scelta, l’autorizzazione all’addebito diretto pur essendo in grado di farlo, e invece chi non ha la possibilità di farlo per le ristrettezze o l’incertezza del reddito, escludendo per questi ultimi almeno l’aumento previsto”.

Ha risposto l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Sassuolo Corrado Ruini.

“Riteniamo oggettivamente plausibile che nella città di Sassuolo che temporaneamente amministriamo, la stragrande maggioranza delle famiglie possieda un conto corrente presso un istituto bancario o presso le poste italiane.

Crediamo sia palese ed ovvia l’esplicita volontà del presente governo nazionale di orientare in modo quasi coercitivo l’uso della moneta elettronica. La medesima ovviamente prevede il possesso di strumenti digitali idonei a predisporre il pagamento continuativo.

 

Così facendo la famiglia per il prossimo anno scolastico non avrà un aumento ma uno sconto del 5% rispetto alle attuali tariffe.

Inoltre, crediamo di fare un altro importante servizio alle famiglie evitando la perdita di tempo per recarsi in banca dove purtroppo per la vigente situazione a volte si può impiegare parecchio tempo per code e attese che sono di certo sconsigliate.

 

Il bilancio del nostro ente, in questo modo, presumibilmente avrà un aggravio di costi che riteniamo giustificato dal beneficio sopra descritto.

 

Le famiglie che hanno problemi economici hanno la possibilità di beneficiare ampiamente già oggi di tutti i benefici legati al welfare presente nel nostro territorio.

Tale servizio funziona egregiamente anche grazie al buon lavoro fatto dalla precedente amministrazione.

Il differenziale di aumento del 10% è un chiaro segnale rivolto a quella minoranza di famiglie che pur avendone la possibilità, non pagano spesso contado sulle lungaggini degli accertamenti.

A tale proposito abbiamo da poco messo in atto un’operazione di recupero verso questi soggetti, visto che le cifre accumulate negli anni precedenti sono rilevanti.

Riteniamo che questo sia un segnale importante da dare ai cittadini e alle famiglie che va nel rispetto e nel premio di chi si comporta in modo civicamente virtuoso, onorando i pagamenti, e punisca in modo giusto i trasgressori.

Il discorso delle famiglie bisognose è altro da questo. Riteniamo questa distinzione molto importante, il messaggio che la giunta Menani vuole univocamente dare è questo: premiare il senso civico e la correttezza, sanzionare prontamente chi elude ed aiutare in modo sussidiario chi realmente versa in condizioni di difficoltà.

Il suggerimento di verificare “chi non attiva per libera scelta pur essendo il grado di farlo” non è concretamente e tecnicamente fattibile. Non esiste un istituto giuridico e legislativo di nessun tipo per poter evidenziare questo dato. Sarebbe una violazione della privacy.”