COVID19, la situazione all’AOU di Modena Il Personale, i posti letto, la curva dei ricoveri. La parola al Pronto Soccorso



Il bollettino settimanale con le principali attività organizzative e sanitarie dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena in riferimento al COVID-19.

 

La situazione del personale – dott. Lorenzo Broccoli (foto), Direttore Amministrativo AOU di Modena

“La situazione del personale. In questi mesi il personale degli ospedali è stato potenziato con 379 assunzioni del comparto (personale infermieristico) e 62 medici, utilizzando oltre che i canali già disponibili, tutte le diverse forme di reclutamento, anche straordinarie, previste dai decreti del Governo.

Cionondimeno, resta difficile reperire sul mercato del lavoro tutti gli operatori necessari in quanto, da un lato, la domanda da parte di tutti gli enti del SSN è aumentata contemporaneamente in modo esponenziale ed inoltre il sistema formativo non è ancora sufficientemente tarato per queste nuove esigenze.

Per quanto riguarda specificatamente la nostra Azienda si sono riscontrate difficoltà, ad esempio, per reperire tutto il personale necessario per garantire il pieno funzionamento dei nuovi moduli per le terapie intensive, che, come noto, sono strutture che richiedono un numero di operatori per posto letto più alto rispetto ad altri ambiti e, peraltro, con particolare specializzazione e competenze. Ad oggi è stata risolta la dotazione del modulo di Baggiovara già pienamente in funzione, e si sta lavorando per garantire le risorse di personale per quello di prossima apertura collocato presso il Policlinico.

Nello specifico, abbiamo assunto a tempo determinato tramite bandi pubblici, medici in formazione degli ultimi anni iscritti alle scuole di specializzazione nelle discipline per le quali sono emerse situazioni di carenza di organico (in particolare Anestesia e Rianimazione, Malattie Infettive, Pneumologia, Medicina Interna, Medicina d’Urgenza). Per quanto riguarda il personale infermieristico, grazie alla collaborazione dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, che ha consentito di concludere in tempi rapidi l’iter per i neo-laureati, sono in acquisizione nei prossimi giorni ulteriori risorse, che si andranno ad aggiungere al flusso continuo di inserimenti che vengono effettuati. Questi rinforzi hanno consentito di garantire l’assistenza nei reparti COVID dovendo ricorrere in misura minore rispetto a marzo all’impiego di professionisti operanti in settori differenti, pur tenendo conto che l’organizzazione è dinamica in base alle effettive presenze del personale in servizio.

Va ricordato, la situazione di criticità degli organici è aggravata dalla condizione di forte stress in cui opera il personale, e dal fatto che anche gli operatori si contagiano e si ammalano.

Dal 1° ottobre a oggi sono stati 222 gli operatori positivi al COVID (31 medici, 144 operatori del personale infermieristico, 30 tra specializzandi e studenti, 17 appartenenti al personale tecnico e amministrativo). Di questi ne risultano guariti 75, pari al 33%.

A questo riguardo faccio presente che l’AOU, già dalla prima fase della pandemia, ha istituito, ed ora potenziato, un servizio di consulenza e supporto psicologico agli operatori, frutto della collaborazione fra il Servizio Psicologia del Lavoro e Salute Organizzativa (diretto dalla Dott.ssa Paola Vandelli) ed il Servizio di Sorveglianza Sanitaria (diretto dalla Dott.ssa Loretta Casolari). In questa seconda fase, rispetto alla “prima ondata”, quando l’attenzione è stata particolarmente rivolta a supportare le risorse individuali degli operatori, si punta maggiormente sulla valorizzazione delle risorse di gruppo, dal momento che quelle individuali rischiano di essere in parte compromesse e logorate dal lungo periodo di stress che gli operatori stanno sopportando”.

Gli ospedali ricevono un compenso più alto per i pazienti COVID19?

“Si tratta di una fake news o, meglio, dell’interpretazione errata di un dato di bilancio assolutamente trasparente. Le Azienda Ospedaliero – Universitarie sono finanziate in base alla valorizzazione delle prestazioni che forniscono all’Azienda USL in base a un contratto di fornitura con la stessa. Ogni prestazione che l’Azienda USL acquista dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria ha una tariffa convenzionale definita nell’ambito del sistema di finanza pubblica per l’utilizzo più appropriato delle risorse del SSN, finanziato dalla tassazione generale.  La valorizzazione delle prestazioni calcola in via forfetaria i costi complessivi del ricovero in base alle prestazioni da effettuare e rappresenta uno strumento convenzionale di programmazione economica sanitaria utile per regolare i rapporti economici fra Azienda USL (committente) ed AOU (erogatore di prestazioni), che si muove in un sistema totalmente pubblico, dove, evidentemente, non ha senso parlare di guadagno. Peraltro, abbiamo verificato che, mediamente, le prestazioni in ricovero per COVID nell’unità operativa di Malattie Infettive hanno una valorizzazione di circa 4.000 euro. Diversamente, nello stesso reparto, i ricoveri per altre patologie tipicamente affrontate nella fase pre-COVID hanno una valorizzazione media di circa 5.000 euro. Quindi, anche se si volesse ragionare in termini “commerciali”, che si ribadisce comunque impropri in questo caso, potremmo affermare che col COVID non si guadagna.

 

Situazione posti letto, ricoveri

“L’incremento dei ricoveri di pazienti COVID positivi è stato costante anche nell’ultima settimana, determinando la necessità di mantenere i settori di posti letto attivati e le rimodulazioni delle attività differibili attuate.

Per far fronte alle necessità della provincia sono stati resi inoltre disponibili altri settori di degenza ordinaria presso il Policlinico e di semintensiva presso lo stabilimento di Baggiovara.

In particolare, per quanto riguarda l’attività chirurgica, sono sempre stati garantiti gli interventi urgenti e indifferibili, oltre alla chirurgia oncologica. Le sedute operatorie vengono pianificate in modo da dedicare spazi adeguati all’esecuzione degli interventi di classe A e in emergenza/urgenza. Sono state inoltre attivate convenzioni con strutture esterne che permettono di potenziare l’offerta chirurgica, dal momento che quota parte del personale di sala operatoria dell’Azienda è impegnato nella gestione dei pazienti COVID in area di degenza intensiva e semintensiva.

Ad oggi abbiamo attivato 298 posti di degenza ordinaria e 96 tra intensiva e semintensiva. Presso lo stabilimento Policlinico sono disponibili 188 posti di degenza ordinaria e 46 semintensivi/intensivi. Presso lo stabilimento di Baggiovara in degenza ordinaria sono dedicabili ai positivi 110 posti e 50 sono i posti di semintensiva/intensiva.

I dati di stamattina vedono 248 pazienti COVID positivi in degenza ordinaria e 85 tra terapia intensiva e semintensiva. Di questi, 193 sono assistiti presso il Policlinico e 140 all’Ospedale Civile.

Rispetto all’andamento di ricoveri e dimissioni di pazienti positivi, la settimana conclusa ha visto un miglioramento nel saldo che si attestava su uno scarto medio di circa 4/5 pazienti al giorno. Negli ultimi giorni si è registrato infatti un bilancio sostanzialmente in pari fra ingressi e uscite, che si riflette nell’andamento della curva dei ricoveri in degenza ordinaria riportata a seguire”.