Modena si sta preparando per cogliere ogni opportunità frutto di questa nuova stagione dell’Unione europea che, con “una svolta epocale”, ha avviato una programmazione per rispondere alle necessità create dalla pandemia e alle sfide per “preparare il futuro per la prossima generazione”. Lo ha sottolineato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in una comunicazione al Consiglio comunale su “Next Generation Eu, aggiornamento sull’iter del programma europeo di investimenti” precisando che proprio in questi giorni è stato raggiunto l’accordo tra Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione europea sul prossimo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
La scadenza per la presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) richiesto dalla Commissione europea è in aprile, ma il governo è già all’opera e “nel corso dell’estate – ha ricordato il sindaco – il Comune ha attivato gruppi di lavoro per studiare la documentazione, definire il percorso, monitorare le opportunità, individuare i temi sui quali sviluppare gli approfondimenti progettuali, in modo condiviso con la Regione, per essere in grado di presentare le nostre proposte” sul cosiddetto Recovery plan e su tutte le altre opportunità di finanziamento europee che si potranno prospettare.
Su alcune di queste, considerate strategiche per lo sviluppo del territorio (come il Dast dedicato all’automotive alle ex Fonderie, il completamento della riqualificazione dell’ex Ospedale Estense e il secondo stralcio dell’intervento all’ex Enel, nel comparto Amcm, dove si lavora la nuovo Teatro delle passioni), si è anche definito un protocollo d’intesa con Fondazione di Modena per sostenere i costi delle progettazioni tecniche, ma gli ambiti sui quali il Comune ha già comunicato al governo l’interesse a proporre proprie iniziative sono ben sei.
La preoccupazione che Muzzarelli non ha nascosto in Consiglio comunale, però, è la “centralizzazione assoluta” della gestione delle risorse e delle procedure: “Insieme a tanti altri sindaci e alla Regione – ha affermato – sto dicendo da tempo che sarebbe un errore creare una sorta di lotteria nazionale, escludendo i territori dalle progettualità strategiche”. E ribadendo l’appello al governo, Muzzarelli ha aggiunto: “Non è pensabile una ripartenza del Paese dopo l’emergenza Covid-19 senza il reale coinvolgimento dei territori, delle città e delle municipalità; anche quelle di medie dimensioni, non solo le grandi realtà metropolitane”.
Le sei aree individuate, per uno strumento che non ha carattere assistenzialista ma risponde a “una visione di lungo periodo e, appunto, in una logica di investimenti sulla prossima generazione”, sono state riassunte così nella comunicazione già inviata al Cime, il Comitato istituito presso il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del consiglio dei ministri: Modena in movimento (mobilità urbana sostenibile e promozione dell’intermodalità); Scuola, sicurezza, innovazione, comunità; L’infrastruttura verde e blu nel progetto di rete ecologica del comune; Rigenerazione per l’innovazione e la coesione economica, sociale e territoriale (il comparto ex Fonderie riunite); Modena Area nord (Rigenerazione per l’innovazione e l’inclusione); Rigenerazione per la cultura e l’attrattività turistica.
Rientrano in queste aree tematiche anche i tre progetti per i quali è stato definito il protocollo d’intesa con Fondazione di Modena che ha lo scopo di realizzare le progettazioni esecutive necessarie per completare gli interventi di riqualificazione e rigenerazione già avviati.
Alle ex Fonderie, dove è partito l’intervento sulla palazzina che diventerà sede dell’Istituto storico, verrà progettata la riqualificazione, con il recupero delle architetture industriali, dell’altra area del comparto per realizzarvi il Dast, il Distretto per l’Accelerazione e lo Sviluppo della Tecnologia dedicato all’innovazione nel campo delle tecnologie del settore Automotive e, più in generale, per la mobilità sostenibile.
All’ex Ospedale Estense, dove sono in corso i lavori di restauro e riqualificazione che riguardano essenzialmente il piano terra dell’edificio, oltre al miglioramento sismico complessivo, si realizzerà la progettazione esecutiva degli stralci successivi dove, sugli altri piani è previsto l’ampliamento degli istituti culturali (a partire dalle Gallerie Estensi e dai Musei civici) nell’ambito del progetto Ago – Modena fabbriche culturali.
Nel comparto Amcm, dove sono in corso i lavori per la realizzazione del Teatro delle passioni da 150 posti nell’edificio dell’ex Enel, si definirà la progettazione esecutiva del secondo stralcio dell’intervento con il quale si completa l’intervento e si metterà a disposizione della città un secondo teatro-auditorium da 400 posti, con platea e galleria, palcoscenico rialzato e torre scenica, oltre ai relativi servizi (dai camerini ai depositi) e agli uffici della sede di Ert.