A Modena partiti i lavori per la mobilità d’emergenza



Nelle vie Tagliazucchi-Grimelli, in via Emilia ovest, nel tratto largo Porta Sant’Agostino-viale Italia, e in strada Morane nel tratto tra via Sigonio e Salvo d’Acquisto, nella zona del centro commerciale La Rotonda, entro dicembre saranno utilizzabili nuove piste ciclabili ‘leggere’, cioè realizzate in gran parte sulla carreggiata stradale. E a Torrenova sarà completata la trasformazione in zona 30.

Hanno preso il via oggi, lunedì 2 novembre, in via Tagliazucchi-Grimelli i lavori per la realizzazione a Modena della cosiddetta “mobilità di emergenza” post Covid-19, volti a riconnettere rapidamente pezzi di città, con l’obiettivo di incentivare modalità di trasporto alternative all’auto nella fase post emergenza sanitaria, in cui quote di domanda si potrebbero spostare dai mezzi di trasporto pubblico a modalità individuali di trasporto.
Per la realizzazione dei nuovi percorsi ciclabili emergenziali si utilizzano le novità introdotte nel Codice della strada dal decreto Rilancio e dal decreto Semplificazioni del Governo e si predilige la realizzazione di percorsi monodirezionali. Dove le geometrie stradali lo consentono è prevista la realizzazione di vere e proprie piste ciclabili su corsia riservata ricavata da carreggiata (delimitate con segnaletica gialla), negli spazi non idonei si ricorrerà invece alla realizzazione di una corsia ciclabile (con segnaletica bianca continua e discontinua), percorso che a tratti può essere utilizzato in modo promiscuo da veicoli differenti. Vengono inoltre attivate per la prima volta a Modena corsie riservate all’uso promiscuo bus-biciclette (e assimilati). Le nuove ciclabili emergenziali, in corrispondenza delle intersezioni semaforizzate che presentano adeguate condizioni di sicurezza, vengono dotate di una casa avanzata, che consente ai ciclisti di aspettare il verde in una posizione, appunto, più avanzata e visibile rispetto agli altri veicoli, agevolandoli nella possibilità di svolta dal momento che possono affrontare per primi l’area di intersezione. La zona 30 a Torrenova, la cui realizzazione anticipa le previsioni di breve-medio termine del Pums, ha l’obiettivo di aumentare la sicurezza per i ciclisti attraverso la diminuzione del differenziale di velocità con i veicoli motorizzati, portando la velocità massima consentita a 30 chilometri orari.

Il Piano della mobilità d’emergenza 2020, approvato come linee di indirizzo dalla Giunta comunale lo scorso luglio su proposta dell’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi, è infatti coerente con gli interventi e le previsioni del Piano urbano della Mobilità sostenibile (Pums 2030) del Comune di Modena.
I quattro interventi hanno un costo complessivo di circa 135 mila euro, per un 30 per cento finanziato in proprio dal Comune e per il 70 per cento con finanziamento della Regione Emilia Romagna che, con il progetto ‘Bike to work’ per la III fase del Covid-19, ha assegnato complessivamente a Modena quasi 190 mila euro, da utilizzare per metà in incentivi alla mobilità sostenibile e per metà, appunto, in interventi infrastrutturali. Dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, inoltre, arriveranno 911 mila euro tra il 2020 e il 2021 per la progettazione e realizzazione di ciclovie urbane, ciclostazioni e altri interventi per la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina, di cui una parte potrà essere utilizzata per la rete di mobilità di emergenza.

LE NOVITÀ ADOTTATE SU STRADA

Cos’è una corsia ciclabile su strada? E una casa avanzata per biciclette? Sono alcuni dei nuovi strumenti introdotti di recente nel Codice della strada che vengono utilizzati anche a Modena nella mobilità d’emergenza per favorire la mobilità ciclabile.

Per realizzare i percorsi ‘leggeri’ della mobilità d’emergenza, a Modena vengono inoltre adottate corsie riservate a Tpl e bici e, dove la larghezza della carreggiata lo consente, al posto delle corsie ciclabili si ricorre a vere e proprie piste ciclabili monodirezionali su carreggiata. In alcuni casi, le piste ciclabili in sede propria bidirezionali vengono trasformate in monodirezionali e affiancate da un nuovo percorso su carreggiata sul lato opposto della strada.

Nel dettaglio, le nuove ‘corsie ciclabili’ sono percorsi realizzati su strada, a destra di ogni senso di marcia, e sono destinate alla circolazione delle biciclette nello stesso senso di marcia degli altri veicoli. Sono delimitate da una striscia bianca continua e discontinua e presentano il simbolo velocipede a terra. Per brevi tratti, per ragioni di ampiezza non sufficiente della strada, può essere parte della corsia veicolare e quindi destinata a un uso promiscuo tra mezzi differenti (dove la striscia è discontinua), mentre per la maggior parte il percorso deve essere invalicabile (striscia continua).

Le piste ciclabili in carreggiata, già previste dal Codice della strada e che vengono adottate per la mobilità d’emergenza, si distinguono dalle corsie ciclabili per la maggiore ampiezza. Si tratta di corsie monodirezionali riservate ai ciclisti, anche se in continuità con la carreggiata e la segnaletica che le contraddistingue presenta doppia striscia bianca e gialla (invece che una singola striscia bianca).

Le corsie riservate a Tpl e bici sono appunto percorsi preferenziali su strada per uso promiscuo tra i veicoli del trasporto pubblico locale e le biciclette. Anche in questo caso i mezzi devono procedere per lo stesso senso di marcia e la segnaletica orizzontale presenta nella corsia la scritta bus insieme all’immagine del velocipede.

Infine, in città compariranno le cosiddette case avanzate, cioè aree di attesa dei tempi semaforici avanzate per le biciclette rispetto agli altri mezzi. Si tratta di linee di arresto avanzate di almeno 3 metri rispetto a quelle di arresto veicolare e si possono realizzare negli incroci semaforizzati di strade a velocità massima di 50 chilometri orari. La casa avanzata è accessibile sia da pista ciclabile (delimitata da striscia gialla) sia da corsia ciclabile (delimitata da striscia bianca tratteggiata/continua).

SI PARTE SU TAGLIAZUCCHI-GRIMELLI

In corso i lavori per un collegamento ciclabile di circa 250 metri con tutte le tipologie: da un lato corsia promiscua autobus-bici, dall’altro corsia e pista ciclabile su carreggiata

La prima ciclabile d’emergenza che viene realizzata a Modena è quella nelle vie Tagliazucchi-Grimelli, entrambe a senso unico in direzione centro con corsia riservata agli autobus in senso opposto.

Sono partiti questa mattina i lavori di realizzazione di un collegamento diretto di circa 250 metri tra la zona Musicisti, a est della città, e il centro storico, nel quale vengono introdotte quasi tutte le tipologie contemplate per la mobilità d’emergenza: la corsia ciclabile, la pista ciclabile monodirezionale su corsia riservata, la corsia preferenziale Tpl-bici e la casa avanzata.

Nel senso di marcia verso il centro storico, in particolare, su via Tagliazucchi è prevista una corsia ciclabile a uso promiscuo (con linea tratteggiata) di 1,50 metri di larghezza, in quanto lo spazio presente non consente di realizzare una corsia riservata, mentre in via Grimelli viene realizzata una pista ciclabile monodirezionale su corsia riservata ricavata da carreggiata affiancata da un’unica corsia veicolare per procedere dritto e svoltare a sinistra, in luogo delle due corsie veicolari attualmente presenti. In corrispondenza dell’incrocio tra via Grimelli e viale Caduti in Guerra si inserisce una casa avanzata per i ciclisti.

In senso opposto, nell’attuale corsia preferenziale monodirezionale per gli autobus viene consentito il transito anche ai ciclisti, a seguito di accordo tra il Comune, l’Agenzia per la Mobilità e il gestore Seta.