Presentato in regione il progetto per 24 milioni di euro del Gruppo Rovagnati



Migliorare l’efficienza e aumentare la capacità produttiva complessiva, per incrementare la quota di export sul fatturato complessivo.
È il progetto di investimenti presentato all’assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Colla, dal Gruppo Rovagnati, azienda alimentare che opera da oltre 50 anni nel settore dei salumi e una tra le maggiori a capitale esclusivamente italiano.
Un programma di sviluppo da oltre 24 milioni di euro, che riguarda alcune sedi del Gruppo in Emilia-Romagna e in Lombardia.

Nella nostra regione l’investimento, del valore superiore a 8 milioni di euro, riguarda lo stabilimento di Felino, in provincia di Parma ed è finalizzato a lavori di ampliamento, ammodernamento ed efficientamento di macchinari e impianti. Dal punto di vista occupazionale, l’investimento porterà a regime a triplicare i dipendenti, passando dagli attuali 7 a 22. La Regione Emilia-Romagna, da parte sua, contribuirà per 251 mila euro.

“Un intervento importante sia per l’operazione di internazionalizzazione che per gli investimenti sulla qualità- ha detto l’assessore Colla-. Nel mondo post-covid il ‘cosa mangio’ sarà sempre più importante. La cultura sta andando in quella direzione: come è stato allevato l’animale, come è stato lavorato, come è stato confezionato qualificano il prodotto ed è questa la prospettiva che l’Emilia-Romagna si vuole dare”.

“Vediamo la possibilità di aumentare la nostra capacità produttiva a Felino dove vogliamo costruire una seconda ala dello stabilimento per aumentare la capacità di stagionatura ed effettuare il disosso, mentre successivamente prevediamo di aggiungere anche l’affettamento– ha affermato Gabriele Rusconi, direttore generale Rovagnati-. L’internalizzazione di tutta la filiera diventa necessaria, anche ai fini delle certificazioni che consentono di rifornire i mercati americano e asiatico. L’impianto per il disosso presenterà un elevato livello di automazione attraverso un monitoraggio tecnologico del processo produttivo come richiesto da Industria 4.0.”

Per quanto riguarda gli investimenti “green”, l’azienda ha già operato un efficientamento degli impianti per ridurre il costo energetico, in particolare con un sistema di cogenerazione che ha reso lo stabilimento autonomo dal punto di vista energetico. A Parma, inoltre, l’azienda ha l’allevamento più importante in Italia, che grazie alla sua gestione in ottemperanza dei principi dell’animal-welfare, è stato riconosciuto a livello europeo dai certificatori svizzeri.

“Crediamo molto in questo progetto e vogliamo sostenerlo – ha sottolineato l’assessore Colla.- Stiamo lavorando con il Ministero per velocizzare i tempi di questo accordo di sviluppo che consideriamo particolarmente importante per l’attenzione alla qualità del food made in Italy. Guardiamo con molto favore al programma di internazionalizzazione e siamo disponibili in questo ambito a mettere a disposizione la nostra rete di relazioni”.

“La Regione- ha aggiunto- sarà particolarmente attenta anche alla filiera degli allevamenti, un fattore di investimento strategico per il futuro: un allevamento certificato nel nostro Paese è una garanzia di qualità del prodotto. Così come il tema dell’utilizzo delle risorse energetiche, che sarà sempre più un tratto di certificazione distintiva”.