Scoperte dalla Finanza di Vignola indebite percezioni di “prestazioni sociali agevolate” per oltre 50.000 euro. Sette denunce



Sono 7 i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria e 12 quelli segnalati per illecito
amministrativo alle competenti Autorità, per aver indebitamente percepito – attraverso false certificazioni – contributi per oltre 50.000 euro erogati da Enti Pubblici nazionali e locali.

È questo un primo bilancio a cui sono giunti i finanzieri del Comando Provinciale di Modena all’esito degli specifici controlli volti al riscontro della legittima richiesta ed erogazione delle misure a sostegno del reddito delle categorie dei meno abbienti, tra le quali anche quelle recentemente introdotte dal legislatore per mitigare gli effetti della crisi economica e finanziaria legata alla diffusione del virus COVID-19.

Più in dettaglio, l’azione investigativa delle fiamme gialle della Tenenza di Vignola ha preso le mosse incrociando le informazioni presenti nelle banche dati istituzionali con quelle acquisite presso gli Enti erogatori, interessando, in maniera trasversale, diverse tipologie di contribuzioni (reddito di cittadinanza – buoni spesa – ticket sanitari – gratuito patrocinio).
Così, nell’ambito della citata attività di analisi e riscontro, sono finite nei guai complessivamente 19 persone indebitamente fruitrici, rispettivamente, di reddito di cittadinanza (cinque casi), di buoni spesa (otto casi), dell’esenzione al pagamento del ticket sanitario (quattro casi) e di gratuito patrocinio a spese dello Stato (due casi). Per ciascuna delle accertate condotte è stata individuata la presenza di false certificazioni attestanti la simulata precarietà economica e lo stato di bisogno tali da costruire artificiosamente i requisiti reddituali e patrimoniali richiesti a norma di legge ed indurre in errore gli Uffici competenti all’erogazione del beneficio.
Per i vari reati ovvero illeciti amministrativi individuati, quali l’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, sono state prodotte distinte comunicazioni all’Autorità Giudiziaria o Amministrativa per l’avvio di altrettanti procedimenti penali o amministrativi nei confronti di ciascun responsabile. Contestualmente sono stati attivati i competenti uffici erogatori delle prestazioni sociali in argomento per l’avvio delle procedure per la sospensione delle eventuali e successive indennità ancora in fase di erogazione, ovvero per il recupero delle somme già indebitamente percepite.
L’attività in rassegna si inserisce nella più ampia azione diuturnamente svolta dal Corpo e volta a garantire la collettività, perseguendo i colpevoli di reati economici particolarmente dannosi per il tessuto sociale sano. Ciò al duplice fine di tutelare, da un lato le persone in possesso dei requisiti richiesti che confidano nelle misure di sostegno, ed assicurare, dall’altro, che le risorse pubbliche disponibili siano correttamente impiegate.