Rimpatriato in Olanda il clochard che, lo scorso anno a Bologna, massacrò di botte un professore universitario



Giorni di intenso lavoro per gli uomini dell’Ufficio Immigrazione, già fortemente impegnati nella gestione del grosso bacino di utenza, circa 90.000 cittadini extracomunitari, e nello svolgimento delle fasi conclusive della procedura di emersione del lavoro irregolare, avviata il 15 giugno 2020. Costante rimane, nel frattempo, l’impegno per l’espulsione dei soggetti maggiormente molesti o gravati da importanti precedenti penali.

Pochi giorni fa la Squadra Volanti della Questura di Bologna è intervenuta in via San Leonardo per la segnalazione di una persona molesta presso una struttura assistenziale. Sul posto gli operatori hanno individuato un cittadino tunisino di 38 anni, pluripregiudicato, che inveiva e minaccia i dipendenti dell’associazione. L’uomo è stato bloccato, identificato e affidato all’Ufficio Immigrazione che ha immediatamente avviato la procedura di espulsione conclusasi con provvedimento emesso l’indomani dal Prefetto di Bologna. Il giorno stesso il soggetto tunisino è stato accompagnato presso il C.P.R. di Gradisca di Isonzo.

Altro importante risultato riguarda l’accompagnamento alla frontiera di un cittadino albanese eseguito il 31 agosto, sempre ad opera dell’Ufficio Immigrazione. Questa volta il soggetto era appena uscito dalla Casa Circondariale di Bologna per aver espiato la pena relativa al delitto di associazione per delinquere, sequestro di persona e violazione delle norme in materia di prostituzione: fatti commessi nel maggio del 2009. Non appena scarcerato gli operatori di polizia hanno eseguito l’espulsione dal territorio nazionale, accompagnando lo stesso all’aeroporto Marconi di Bologna, dove è salito a bordo di un volo diretto a Tirana.

Sicuramente, però, la vicenda di maggior rilievo, che tanto allarme aveva creato, riguarda un clochard di 52 anni che il 24 agosto dello scorso anno aveva massacrato di botte un professore universitario in via Santo Stefano. Nei giorni scorsi il senza tetto, al termine della detenzione per lesioni aggravate, è stato messo a disposizione del locale Ufficio Immigrazione che, interpellando le varie autorità consolari, lo ha identificato come un soggetto di nazionalità olandese e, nonostante la complessità della procedura, trattandosi di cittadino comunitario, ne ha immediatamente eseguito il rimpatrio per motivi imperativi di Sicurezza Nazionale.