Sarà pubblicato a giorni sul Bollettino Ufficiale della Regione (Burert) il progetto esecutivo per il parco dell’area “ex-cappuccina”: questo atto darà il via alla fase realizzativa, partendo dall’acquisizione dei terreni non ancora comunali. Dalla data di pubblicazione, gli interessati avranno sessanta giorni per presentare osservazioni. Il progetto, reso noto il 30 aprile scorso al termine di un concorso internazionale, è firmato dall’architetto reggiano Marzia Zamboni, che con la sua squadra – le colleghe Elisa Ferretti, Anna Bonvicini, Arianna Bordina – aveva battuto altre sedici proposte, giunte da varie parti d’Italia.
La vincitrice aveva così sintetizzato il senso del proprio lavoro: «Un parco lineare nel paesaggio agrario ritrovato, che, come solco nei campi, produrrà nuove connessioni urbane». Infatti, i cinque ettari fra via Lenin e viale dei Cipressi saranno trasformati in un parco per “ricucire” le zone circostanti (parco della Resistenza, cimitero, polo scolastico di via Peruzzi): precisamente, dei 55mila metri quadri totali, circa 14mila saranno destinati a parco vero e proprio, recuperando a terreno agricolo il resto.
Nella fase definitiva, a seguito del rilievo dettagliato dell’area e del dialogo con l’Amministrazione Comunale – che a sua volta aveva valutato aspetti proposti dalla Consulta ambiente e da alcuni cittadini – sono stati confermati gli elementi costitutivi del progetto: la valorizzazione del “Passo della cappuccina” con parziale tombamento del fosso; la ricostruzione del paesaggio agrario attraverso il “parterre di campi”, caratterizzato da prati alti polifiti (più specie di piante), interessante sia per la biodiversità sia per salvaguardare la fertilità del suolo; la definizione del “parco lineare” attraverso il percorso di 550 metri, interamente accessibile, che si snoda nella fascia di prato calpestabile e fruibile. Il materiale di tale percorso sarà in calcestruzzo con finitura a spolvero chiara, per un’utenza ampliata, oltre che per ragioni di manutenzione e durata; altri elementi identitari del parco, che ne caratterizzeranno l’immagine, saranno il “Recinto del cimitero”, che verrà coperto (rivestito) con specchi e verde rampicante, alternati; il “Filo di Carpi”, un «congegno compositivo ordinatore che informa l’estetica del Parco», inizialmente riguardante l’area di ingresso, la zona ‘teatro’ e il sistema d’illuminazione.