Un nuovo ecografo per la Gastroenterologia del Policlinico di Modena



Un nuovo ecografo di ultima generazione è stato recentemente acquisito dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria per le esigenze di diagnostica epato-biliare della Gastroenterologia del Policlinico, diretta dalla prof. Erica Villa. L’Ecografo, frutto di un investimento aziendale di circa 100.000€ IVA inclusa è un’apparecchiatura ad altissime prestazioni che consente diagnosi multidisciplinari di tipo qualitativo e quantitativo sulla rigidità ed elasticità dei tessuti decisiva nello studio della fibrosi epatica. Si tratta della prima apparecchiatura installata in Azienda con queste caratteristiche elastosonografiche SWE 3D real time.

L’apparecchiatura è ergonomica ed è dotata di elevata capacità di elaborazione con un ampio monitor di visualizzazione e 4 porte per il collegamento di sonde ecografiche, la recentissima tecnologia implementata di tipo UltraFast consente, inoltre, esecuzione di ecografie in tempi molto ridotti e l’implementazione di Elastosonografia evoluta di tipo Shear Wave Elastography 3D Real Time.

“Questo ecografo – spiega la prof.ssa Villa – possiede una tecnologia particolarmente evoluta per lo studio della rigidità/elasticità dei tessuti, attraverso la generazione di onde ultrasonografiche trasverse (denominate Shear Wave) molto utili in ambito epatico per la valutazione ma soprattutto la quantificazione del livello di fibrosi epatica. I suoi risultati sono sovrapponibili con altre metodiche di riferimento riconosciute, come il Fibroscan™,  con in aggiunta anche la possibilità di mappare ed associare direttamente il dato morfologico di carattere diagnostico a quello elastosonografico”.

L’apparecchiatura è infatti in grado di fornire sovrapposta all’immagine eco morfologica tradizionale anche la quantificazione dell’elasticità dei tessuti con la possibilità di mappare oltretutto automaticamente in modalità 3D Real Time  intere zone di tessuto ovvero analizzare in tempo reale interi volumi con relativa quantificazione della loro elasticità/rigidità.

“Esso – conclude la prof.ssa Villa – consente di rendere ripetibile l’esame e di sovrapporre i risultati precedenti ai fini del confronto e la valutazione dell’evoluzione diagnostica, ad esempio per valutare la risposta del fegato a trattamenti antifibrotici e antivirali.”

L’Ambulatorio di Ecografia della Gastroenterologia del Policlinico è punto di riferimento a livello provinciale per l’attività di fibroscan. Effettua circa 3.500 ecografie e 2.000 fibroscan all’anno.