Domenica, 16 agosto, ricorre il 76° anniversario dell’eccidio di civili inermi, fucilati dai fascisti davanti al Palazzo dei Pio, nella piazza che poi avrebbe preso il nome da quel tragico fatto: la città ricorderà anche quest’anno la strage, nel rispetto delle norme per prevenire la diffusione del Covid-19 (per tale ragione non ci sarà il tradizionale corteo dal Municipio).
Il programma della mattinata prevede, alle 9:00, la deposizione di fiori al cippo di via Guastalla; poi alle 9:15 è previsto il ritrovo di autorità, familiari e rappresentanze direttamente davanti al Monumento ai caduti, in Piazza dei Martiri, nel punto dove avvenne il massacro: qui, alle 9:30 sarà deposta una corona commemorativa, e alle 9:45 è previsto l’intervento ufficiale a cura dell’Amministrazione Comunale.
La cerimonia, promossa dal Comune in collaborazione con il “Comitato per la memoria del Comune di Carpi”, sarà accompagnata dal Corpo bandistico “Città di Carpi”.
L’episodio del 16 agosto 1944 avvenne dopo un rastrellamento di circa 120 civili nel territorio fra Rio Saliceto e Carpi, per rappresaglia in seguito all’uccisione di un repubblichino, avvenuta il giorno di Ferragosto tra Migliarina e la città: dopo esser stati torturati, sedici dei fermati furono portati al tramonto in piazza, fatti sdraiare sul selciato e fucilati a terra dalla “Brigata nera” alle 20, in contemporanea con la sepoltura del fascista giustiziato dai partigiani; poi i corpi furono lasciati sul posto fino al giorno dopo. Altre tre persone erano state assassinate durante le operazioni di rastrellamento.
Sette dei fucilati erano carpigiani (fra loro cinque di Fossoli e uno di Migliarina), altri sei di Rio Saliceto, uno di Mirandola, uno di San Felice sul Panaro e uno milanese, probabilmente sfollato a Carpi: quasi la metà aveva fra i 20 e i 29 anni, il più giovane ne aveva 18, il meno giovane 61.
«La Città di Carpi – si legge nel programma del 76° anniversario – nel ricordare il sacrificio di questi suoi caduti, rinnova il suo impegno a salvaguardia di quei valori di libertà, pace e fiducia nel progresso che hanno sempre contraddistinto le sue tradizioni civili».