“Rock al Grot”: conto alla rovescia per il festival dell’Appennino dedicato al rock più estremo



    L’Appennino scopre la sua anima più rock grazie alla terza edizione di “Rock al Grot”, il festival di hardcore e punk-rock ospitato nel fantastico scenario delle grotte di Labante, a Castel d’Aiano, previsto il prossimo sabato 29 giugno.

    A esibirsi dalle 18 alle prime ore del mattino saranno quattro band italiane, selezionate puntando soprattutto sul fatto che si tratti di artisti che non fanno cover, ma producono la loro musica. I Lags di Roma, nella cui line-up figura come batterista il campione di atletica Andrew Howe, sono una band hardcore romana che unisce ad uno stile ruvido e potente momenti più melodici: non per niente si sono già fatti notare sul mercato britannico. Suonano punk rock anche i Cayman the Animal da Perugia, con qualche richiamo al grunge e al rock alternativo degli anni ottanta. Gli Stanis, unica band bolognese del festival, presentano un punk-rock melodico che dopo la tappa di Castel d’Aiano approderà in Germania, Repubblica Ceca, Slovenia e persino in Florida, il prossimo novembre. I Niet da Portomaggiore infine sono un duo, chitarra e batteria, dedito al noise punk, che utilizza un telefono a disco come microfono e predilige sonorità abbastanza distorte e ossessive.

    Il parco naturale di Labante in effetti sembra fatto apposta per ospitare festival musicali rivolti ai più giovani: abbastanza lontano dai principali centri abitati per permettere di suonare senza disturbare, fresco anche d’estate con la possibilità, per chi volesse, di campeggiare la notte. Sono state cinque o sei le tende montate per la prima edizione, raddoppiate il secondo anno, gli organizzatori sperano che il trend positivo continui.

    Considerando le centinaia di litri di birra vendute a prezzi popolari (2 euro e 50 la media) dalla Proloco di Labante, in effetti per qualcuno fermarsi a dormire sul posto non è una cattiva idea. A proposito di questa proloco va detto che rappresenta un caso abbastanza insolito nel panorama dell’Appennino bolognese: il presidente Alberto Carboni ha appena 32 anni e da 11 fa parte del consiglio della proloco. «Il nostro è un gruppo ben assortito, da una parte i più giovani pieni di entusiasmo, dall’altro le persone con maggiore esperienza che sanno come organizzare una manifestazione» spiega. «Sono stati loro a coinvolgerci alcuni anni fa, spiegando che volevano che ci fosse qualcuno pronto a prendere il loro posto al momento giusto. Rock al Grot è una mia idea, ma è possibile realizzarlo solo grazie ad un gruppo di cinque amici tra i 26 e i 34 anni che si impegna per metterla in piedi». Tra questi amici c’è Marcello Rizzo, appassionato di musica rock che anche quest’anno ha selezionato le quattro band che si divideranno il palco a pochi metri dalla cascata ammirata da tanti visitatori, in un contesto davvero irripetibile.

    L’ingresso è gratuito e la consumazione non è obbligatoria anche se, come confermano gli organizzatori, i partecipanti di solito consumano eccome. Ci sarà anche uno stand gastronomico, banchetti e la serigrafia live con Meninj Prod per chi volesse portarsi a casa una maglietta ricordo dell’evento.