Parte il bando per l’assegnazione delle borse di studio agli studenti delle superiori e della formazione professionale, residenti nella provincia di Modena, allo scopo di contrastare l’abbandono scolastico.
Le domande possono essere presentate a partire da martedì 15 gennaio e fino a martedì 26 febbraio (alle ore 18), esclusivamente on line utilizzando l’applicativo di Er.Go disponibile all’indirizzo https://scuola.er-go.it dove si può scaricare la “Guida alla compilazione”.
Tutte le informazioni, il bando e la documentazione sono disponibili nel sito della Provincia (www.istruzione.provincia.modena.it) e all’Urp della Provincia; per informazioni è possibile telefonare all’ufficio per il Diritto allo studio della Provincia: 059 209156, dalle 9,30 alle 12,30 dal lunedì al venerdì.
Disponibile anche il numero verde regionale 800955157, mentre per l’assistenza tecnica Er.go 051 0510168.
La Regione Emilia-Romagna finanzia le borse di studio del biennio riconoscendo una maggiorazione del 25 per cento sull’importo di base per i ragazzi che abbiano terminato l’anno precedente con la media del sette o per i disabili. Nel 2018 sono state erogate 850 borse di studio di circa 340 euro ciascuna (425 con la maggiorazione).
Le borse del triennio sono finanziate con i contributi del ministero dell’Istruzione, mentre quelli che hanno presentato richiesta di contributi ai Comuni per i libri di testo, a differenza dello scorso anno, dovranno comunque ripresentare la domanda.
Oltre all’estensione fino al terzo anno dei percorsi di formazione professionale, la novità di quest’anno riguarda l’Isee che vede due fasce che daranno diritto a ricevere contributi differenti: fino a 10.632 euro e 10.632 a 15.748 euro; saranno ritenute valide sia l’Isee 2018 che quella 2019.
Per gli studenti immigrati privi di residenza vale il comune di domicilio.
La competenza in questa materia è del ministero e della Regione la quale ha delegato alle Province la programmazione e la gestione degli interventi sul diritto allo studio e le risorse da destinare ai Comuni per il trasporto scolastico, impiegando personale regionale assegnato alle Province.