Inquietante e allarmante”. Così il consigliere regionale leghista Alan Fabbri commenta la notizia diffusa in queste ore della possibile presenza di un modenese tra le fila dell’Isis, tra i 40 italiani che combattono sul fronte della Jihad. “La notizia rivela come l’Islam radicale sia un pericolo reale e, ahinoi, vicino. Il Partito democratico con irresponsabilità sta sottostimando il rischio, continuando ad accogliere immigrati con identità fantasma per i quali non è possibile escludere coinvolgimenti nella Jihad”. Il riferimento è anche all’inchiesta recentemente aperta dalla procura di Palermo sulle potenziali infiltrazioni terroristiche tra gli immigrati sbarcati.
“Il fanatismo islamico è realtà e lo è a due passi da casa nostra – dice Fabbri -. Preoccupa l’attrattività che in certi personaggi ha l’inquietante canto delle sirene dell’Islam radicale, una ragione in più per bloccare i flussi immigratori, disporre controlli serrati nelle moschee, imporre una moratoria sui nuovi luoghi di culto islamici, obbligare gli Imam a tenere sermoni in italiano e non dare alcun alibi agli estremisti”. “O la politica, anche regionale, si decide a chiudere i cordoni dell’immigrazione e ad alzare il livello dell’attenzione, o sarà da ritenersi colpevole di irresponsabilità”.