E’ stata inaugurata questa mattina a Medolla (Modena), alla presenza del Sindaco di Medolla Filippo Molinari, del direttore di Coldiretti Emilia Romagna Marco Allaria Olivieri e del Direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri, la Bottega Italiana del Garden Vivai Morselli di Lorella e Claudio Morselli. La Bottega Italiana è un nuovo spazio commerciale dove acquistare solo prodotti italiani selezionati all’origine, sia del territorio locale (salumi, Parmigiano Reggiano, riso, vino, trasformati) sia nazionale (pasta, birra, prodotti da forno).
“L’abbinamento tra piante e cibo può sembrare insolito – sottolinea Lorella Ansaloni, responsabile nazionale Donne Impresa Coldiretti e titolare con il marito dell’azienda. In realtà non è altro che la risposta naturale all’evoluzione dei consumatori sempre più attenti ad uno stile di vita globalmente sostenibile e rispettoso dell’ambiente con riguardo sia all’alimentazione che alla cura dei luoghi in cui si vive e lavora spesso caratterizzati da mancanza di idonei spazi verdi. Non è un caso – conclude Ansaloni – se, per esempio, il terreno di proprietà comunale adibito alla coltivazione ad uso domestico, all’impianto di orti e al giardinaggio ricreativo ha raggiunto ormai in Italia il record di 1,1 milioni di metri quadrati ai quali si dedicano prevalentemente giovani”.
“L’apertura della Bottega Italiana di Medolla – afferma il Direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri – è un ulteriore risultato del nostro progetto per avvicinare produttori e consumatori. Un circuito che, attraverso la rete di Campagna Amica (fattorie, mercati, agriturismi), conta nella sola provincia di Modena ben 103 punti di vendita diretta in fattoria, 20 mercati degli agricoltori e 4 Botteghe Italiane, ponendo la nostra provincia al primo posto della spesa a km0 in Emilia Romagna. Nelle fattorie, botteghe, mercati e agriturismi che aderiscono alla rete promossa dalla Fondazione Campagna Amica della Coldiretti si trovano prodotti italiani, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Senza dimenticare – conclude Ciri – l’importante ruolo educativo che il circuito assume nel promuovere la conoscenza della stagionalità dei prodotti e la filosofia del km zero”.