“La Camera di Commercio di Modena ha già stabilito di continuare a finanziare il Festival Filosofia, a sostenere il marketing territoriale e a mantenere l’impegno dell’Ente per il Tecnopolo presso la Facoltà di Ingegneria per 1,5 milioni di euro. Ha inoltre assicurato uno specifico impegno per azioni dedicate a Expo 2015, da svolgere in collaborazione con l’Amministrazione comunale”. Lo ha detto l’assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 25 settembre rispondendo all’interrogazione, trasformata in interpellanza, del consigliere di CambiaModena Antonio Montanini sulle conseguenze per il territorio della riforma della Cciaa.
Il consigliere ha chiesto il parere dell’Amministrazione sulla riforma prevista e “sulla scelta della Camera di Commercio di tagliare i trasferimenti al territorio come prima reazione a una riforma che vorrebbe andare nella opposta direzione di razionalizzare la spesa di un Ente che costa quasi 10 milioni l’anno di gestione”. Montanini ha poi domandato se sia già stato incontrato il presidente della Cciaa di Modena Maurizio Torreggiani per discutere del problema, se ci possono essere sinergie di gestione tra la Cciaa e il Comune per razionalizzare i costi e se si ritiene che le spese di personale e struttura “siano in linea con quelle di altri Enti pubblici locali. Il consigliere ha infine chiesto in che modo il Comune intenda far fronte ai maggiori impegni che gli spetterebbero nel caso l’ente interrompa improvvisamente il suo sostegno alle diverse attività, dal Festival Filosofia all’Expo al progetto del Palatipico.
Relativamente a quest’ultimo, l’assessore ha ricordato come il sindaco al Tavolo comunale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, abbia sottolineato che, “tagli o non tagli, è importante che venga alla luce una struttura per la promozione delle eccellenze modenesi, enogastronomiche e non solo, nei mesi dell’Expo. Il sistema modenese nel suo complesso – ha aggiunto – dalle imprese alle istituzioni, deve farsene carico nei modi e con i costi sostenibili”.
Rotella ha precisato che “il decreto legge 90/2014 per quanto riguarda il taglio del 50 per cento dei diritti camerali che le aziende devono versare annualmente, è stato modificato prevedendo una progressività della riduzione negli anni 2015, 2016 e 2017 rispettivamente del 35, 40 e 50 per cento”. In ogni caso, “la prima reazione della Camera di Commercio – ha aggiunto – non è stata quella di ipotizzare tagli ai trasferimenti al territorio, pari a 64 milioni di euro nel periodo 2007-2013, ma quella di avviare una spending review interna, valutando tra le altre cose la cessazione della stampa della propria rivista e la chiusura di sedi decentrate”. L’assessore ha poi parlato di “dialogo costante” tra Amministrazione comunale e Camera di Commercio, e di “piena sintonia sul fatto che una riforma delle Camere di Commercio possa assicurare efficienza e risparmi, ma in un’ottica più generale di chiarezza su compiti, funzioni e sistema di approvvigionamento delle risorse”.
Antonio Carpentieri del Pd ha evidenziato che “la Camera di commercio di Modena, negli anni, ha distribuito e sostenuto con risorse economiche e non il tessuto economico e produttivo modenese e ha provato, già prima di esserne obbligata, ad autoriformarsi almeno nelle decisioni di spesa, riducendo all’osso quelle vive per metterle a disposizione della comunità”.
Nella replica, il consigliere Montanini ha espresso la necessità di “avere un piano B: se la Camera di commercio non dovesse essere in condizione di sostenere la realizzazione del Palatipico, il Comune o altri soggetti dovranno essere in grado di intervenire”. Il consigliere ha inoltre sottolineato che “nella nostra cultura si tende a prelevare da cittadini e imprese quanto più possibile, ma non c’è un corrispondente ritorno del prelievo in termini di servizi. Valutiamo se andare verso modelli diversi – ha proposto – dove si tende a prelevare meno ma a coordinare di più”.
In chiusura, l’assessore ha precisato che “come istituzioni e altri soggetti coinvolti, bisogna che facciamo una classifica delle cose che riteniamo indispensabili ai fini della promozione, dello sviluppo e del benessere complessivo. Bisogna che mettiamo in campo le risorse in modo nuovo e con bilanciamenti di forze diversi – ha aggiunto – se la Camera di commercio avrà meno risorse alle imprese ne rimarranno di più e si potrà ragionare su una progettualità condivisa sostenibile”.