Elezioni amministrative del 25 Maggio 2014 a Reggio Emilia: le indagini della Digos confermano irregolarità al seggio n.7



    Elezioni-ComunaliLa Digos di Reggio Emilia, a seguito di intensa attività investigativa su presunte irregolarità segnalate durante le operazioni di spoglio dei seggi elettorali n. 7 e n.149 nel capoluogo, relativamente alle amministrative del 25 Maggio 2014, ha deferito alla Procura della Repubblica D.P. di 58 anni, poiché inconfutabilmente ritenuto l’autore materiale che scientemente, ricoprendo l’incarico di presidente della sezione elettorale n.7, ha fraudolentemente alterato, durante le fasi dello spoglio, 31 schede elettorali del seggio da lui presieduto, falsificando di proprio pugno i nomi delle preferenze in favore di due candidati della lista del Partito Democratico, poi eletti.

    Le presunte irregolarità erano state segnalate, nell’ambito delle operazioni di scrutinio dei due seggi incriminati, dai rispettivi rappresentanti di lista del Movimento Cinque Stelle. Il fatto era poi stato denunciato dagli stessi esponenti del M5S alla locale Procura della Repubblica.

    Le indagini, supportate anche da comparazioni grafologiche effettuate dal Servizio di Polizia Scientifica di Roma, hanno consentito di acclarare le debite responsabilità a carico del 58enne, il quale è stato ritenuto l’unico responsabile dei fatti contestati.

    La persona sottoposta ad indagini – spiega la Questura di Reggio Emilia in una nota – ha agito fraudolentemente, senza alcuna complicità, durante le fasi di spoglio, celato dall’urna elettorale adagiata su di un tavolo, mentre tutti gli altri componenti dell’ufficio elettorale erano intenti nelle operazioni di spoglio.

    L’indagato è stato sottoposto a perquisizione locale e gli è stata notificata informazione di garanzia, essendo fortemente indagato per la violazione degli artt.90 comma 2 D.P.R. 570/1960 e 81 c.p.v. c.p., per aver alterato le schede elettorali, con l’aggravante d’aver agito in qualità di appartenente dell’ufficio elettorale.

    D.P. non risulta mai essere stato iscritto al Partito Democratico.

    Per quanto riguarda il seggio 149 le indagini non hanno evidenziato alcun elemento investigativo tale da ipotizzare la commissione dei reati segnalati.