Ospedale Ramazzini e rischio amianto: di questo si è trattato tra l’altro ieri, giovedì 24 luglio, nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi: il tutto sulla scorta di una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che, partendo da una mappatura dell’assessorato per le Politiche della Salute della Regione, sottolineava come nel nosocomio cittadino fossero presenti materiali contenenti amianto. Il documento chiedeva poi al Sindaco e alla Giunta di chiedere ufficialmente la messa in sicurezza dell’ospedale alle autorità competenti, la programmazione delle operazioni di bonifica, cogliendo poi l’opportunità per la posa di un impianto fotovoltaico dal costo stimato in 80 mila euro, investimento da ammortizzarsi con i risparmi sui consumi dell’energia elettrica.
L’assessore alla Sanità Daniela Depietri ha, con l’ausilio di una nota dell’Azienda sanitaria locale, risposto agli esponenti del Movimento 5 Stelle, spiegando che “nell’edificio che ospita il Pronto Soccorso e le nuove sale operatorie non esistono materiali o componenti edilizi di qualsiasi tipo contenenti amianto e che la bonifica del corpo 3 del nosocomio è stata compiuta recentemente nel contesto dei lavori del nuovo Pronto Soccorso. In zone diverse del complesso ospedaliero esistono alcune situazioni residue dove permangono materiali edilizi contenenti amianto in struttura compatta, in particolare due tratti di copertura in eternit nel corpo 9 (ingresso via Molinari) e nel corpo 13 (camere ardenti) e residue pavimentazioni in vinilamianto nei corpi 1,4,5,7,9. In generale – ha concluso Depietri – tra il 2010 e oggi sono stati eliminati 630,40 metri quadrati di pavimentazioni viniliche ai vari piani della struttura e dal 2010 ad oggi 669,07 metri quadrati di lastre di copertura dell’ospedale”. L’assessore ha poi spiegato anche che i tecnici hanno confermato che i controlli sulla sicurezza dell’ospedale sono periodici e che la compattezza delle lastre presenti è monitorata.
Lorenzo Boni (Pd) aprendo il dibattito ha preso la parola per spiegare che viste le rassicurazioni dell’Azienda Usl sarebbe meglio impiegare le risorse definite dalla mozione per altre priorità più urgenti dell’ospedale: “lasciamo le analisi tecniche e le stime economiche agli uffici preposti, anche se il principio di questo documento è condivisibile. Faremo presto un’interrogazione per chiedere che sulla copertura in amianto del Ramazzini si definiscano criteri oggettivi per appurare se esista o meno un rischio”. Dopo diversi interventi (per il Pd ad esempio Bagnoli e Martina Arletti, per Forza Italia Barbi, per Carpi Futura Pettenati) ha preso la parola Cristian Rostovi (Ncd-Fi-An) che, chiedendo di lasciare solo il dispositivo della mozione per arrivare ad un voto condiviso, si è detto perplesso per un eventuale no a questo documento, “dato che l’ospedale dovrebbe essere la prima struttura bonificata dall’amianto visto che qui la gente va pere farsi curare”: il Sindaco Alberto Bellelli ha invece ribadito come il Comune possa in questa fase invitare l’Azienda sanitaria a procedere più velocemente possibile per la sostituzione delle parti in amianto, anche se compatto. “Possiamo suggerire ma non siamo l’Ufficio tecnico dell’AUsl per impegnarci nel dire come e quando fare gli interventi”. Eros Gaddi (M5S) ha infine ripreso un suggerimento del consigliere Pettenati per spiegare come l’intendimento alla base del documento del suo gruppo fosse quello di mostrare attenzione per questo tema, dare un segnale, anche nel tenere in considerazione l’adeguamento energetico dell’edificio.
Messa ai voti la mozione di M5S ha ottenuto l’ok dei firmatari, di Cristian Rostovi e di Carpi Futura, l’astensione di Forza Italia e il voto contrario del Pd.