Lapam Confartigianato sulla Legge di Bilancio 2025: “Manovra equilibrata”



«La manovra economica mantiene l’equilibrio tra rigore e crescita. Una scelta responsabile per garantire la stabilità finanziaria e il progressivo riallineamento dei conti pubblici, senza far mancare l’orientamento allo sviluppo».

È con queste parole che da Lapam Confartigianato commentano la Legge di Bilancio 2025 approvata definitivamente dal Parlamento. Come noto, la manovra di bilancio 2025 prevede interventi per 35,3 miliardi di euro, finanziati con 26,4 miliardi di risorse e un maggiore deficit di 8,9 miliardi. Il 64,1% degli interventi è destinato alla riduzione della pressione fiscale. La manovra sostiene le micro e piccole imprese, il cui 28,3% del fatturato deriva da vendite B2C, e migliora il tasso di disoccupazione di 0,1 punti nel 2025-2026 e di 0,2 punti nel 2027.

«La manovra – proseguono dall’associazione datoriale – rappresenta un passo importante per l’equilibrio delle finanze pubbliche, ma è necessario proseguire nell’impegno a mettere in atto misure che possano sostenere le piccole imprese e favorire uno sviluppo inclusivo e sostenibile. È importante realizzare le riforme necessarie per rendere più competitiva l’Italia, tra cui quelle riguardanti la Pubblica Amministrazione, il fisco, il sistema degli incentivi. È essenziale, inoltre, che venga attuata la legge annuale per le piccole e medie imprese, che proceda l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che il Piano Transizione 5.0 sia accessibile alle piccole imprese. Risulta del tutto incomprensibile e inattesa la penalizzazione retroattiva del programma Transizione 4.0, proprio nel momento critico in cui è necessario spingere sugli investimenti privati per aggredire la doppia transizione è reagire alla particolare congiuntura negativa che sta vivendo il nostro manifatturiero di punta. Insistiamo anche sulla necessità di investire nelle competenze professionali, un elemento chiave per il futuro delle piccole imprese, potenziando l’apprendistato professionalizzante e incentivando l’alternanza scuola-lavoro: passi decisivi per formare la forza lavoro di cui le nostre aziende hanno bisogno. Senza dimenticare il tema dell’accesso al credito per le piccole imprese: servono interventi specifici per facilitare l’autofinanziamento delle piccole e medie imprese, a partire dalla riforma del Fondo Centrale di Garanzia e dal miglioramento del sistema dei Confidi. Le piccole e medie realtà devono avere accesso a risorse adeguate per sostenere la loro crescita e competitività, e il sistema di garanzie deve essere riformato per rispondere meglio alle loro esigenze».