IT-Alert, conclusa la prima giornata di test in programma in Emilia-Romagna

I messaggi di allarme pubblico inviati nei territori di Ravenna, Rimini e Ferrara



IT-Alert, conclusa la prima giornata di test in programma in Emilia-RomagnaCompletati nei territori di Ravenna, Rimini e Ferrara i test di simulazione dell’invio di un messaggio di allarme pubblico IT-Alert ai cittadini che stazionavano o erano in transito in un’area di 3 km dagli stabilimenti a rischio di incidente rilevante coinvolti nella simulazione.

A Ravenna, dove il test è iniziato pochi minuti prima delle 10 (interessata la ditta Yara Italia S.p.a.) il messaggio IT-Alert è stato trasmesso dagli operatori di telefonia mobile all’interno dell’area individuata di circa 3 chilometri intorno allo stabilimento. Tra le “sentinelle”, ovvero gli operatori e i volontari di protezione civile dislocati in punti strategici, in grado di fornire diverse informazioni alla sala operativa regionale, oltre il 90% ha segnalato la corretta ricezione del messaggio, mentre solo nel 10% dei casi sono stati segnalati problemi. Oltre 430 cittadini hanno contestualmente compilato il questionario online sul sito www.it-alert.it fornendo ulteriori informazioni che saranno analizzate nei prossimi giorni.

A Rimini, dove alle 11 si è svolto il secondo test in programma (interessata la ditta Marig Esplosivi Industriali S.r.l. a Novafeltria), la sperimentazione ha permesso di testare il positivo flusso di comunicazioni tra i soggetti che gestiscono la fase propedeutica all’invio del messaggio: la ditta stessa, la Prefettura di Rimini e il Dipartimento nazionale della protezione civile. Oltre 50 “sentinelle” hanno tuttavia registrato che il messaggio di allarme pubblico, così come processato dagli operatori di telefonia mobile, non è arrivato all’interno dell’area target. Dalle prime analisi condotte in diretta durante la fase di test è probabile che si renda necessario ridefinire con gli operatori di telefonia il set di celle telefoniche in grado di far pervenire il messaggio all’interno dei 3 chilometri del perimetro dello stabilimento.

A Ferrara il test è iniziato poco dopo le ore 12 (coinvolta un’altra sede della ditta Yara Italia S.p.a.) interessando un’area ampia e densamente abitata che ricomprendeva anche il Comune capoluogo. Tra le “sentinelle” operative sul territorio oltre l’85% ha segnalato la corretta ricezione del messaggio, mentre nel 15% dei casi sono stati segnalati problemi. Tra questi si è verificata la necessità di cambiare alcune impostazioni di blocco, rispetto a messaggi di questo tipo, presenti in particolare su dispositivi di telefonia mobile più vecchi. Oltre 970 sono invece stati i cittadini che hanno compilato il questionario on-line sul sito www.it-alert.it arricchendo il test di informazioni utili sia sulla ricezione del messaggio da un punto di vista tecnico, sia sulla effettiva comprensione del messaggio di allerta che la comunicazione vuole trasmettere.

I prossimi appuntamenti in calendario sono giovedì 5 dicembre con la simulazione del rischio di collasso della Diga di Mignano nel Piacentino (comuni coinvolti: di Alseno, Besenzone, Castell’Arquato, Cortemaggiore, Fiorenzuola D’Arda, Lugagnano Val D’Arda, San Pietro In Cerro, Vernasca, Villanova Sull’Arda) e della Diga di Santa Maria del Taro nel parmense (comuni coinvolti: Bedonia, Tornolo, Varese Ligure).

Si continua poi la settimana successiva, lunedì 9 dicembre, con le Dighe di Fontanaluccia al confine tra il Reggiano e il Modenese (comuni coinvolti: Baiso, Castellarano, Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Prignano Sul Secchia, Toano, Villa Minozzo) e di Riolunato nel modenese (comuni coinvolti: Riolunato, Montecreto, Lama Mocogno, Pavullo nel Frignano, Sestola, Montese) per concludersi mercoledì 11 dicembre con gli ultimi due test che interesseranno la Diga di Ridracoli, in provincia di Forlì-Cesena  (comuni coinvolti: Bagno Di Romagna, Bertinoro, Civitella Di Romagna, Forlì, Forlimpopoli, Galeata, Meldola, Ravenna, Santa Sofia) e lo stabilimento industriale Brenntag Spa a Bentivoglio nel Bolognese (comuni coinvolti: San Giorgio di Piano, Argelato, Castel Maggiore).