Modena, animali selvatici al circo: cittadini preoccupati



Tante le segnalazioni giunte in questi giorni all’Ufficio diritti animali del Comune e all’Urp da parte di cittadini che esprimono indignazione di fronte all’esibizione di animali selvatici al circo attendato in questi giorni a Modena e preoccupazione per le condizioni in cui vengono detenuti tali animali, a contatto col pubblico. Gli animali selvatici, in quanto non antropizzati, non dovrebbero infatti vivere a contatto con l’uomo.

Anche l’Amministrazione comunale è da sempre convinta che l’utilizzo degli animali per il divertimento umano, quanto l’esibizione degli stessi negli spettacoli, sia incompatibile con la dignità dell’animale, come sancito già nella Dichiarazione universale dei diritti degli animali. Dalla preoccupazione per il benessere degli animali selvatici ed esotici utilizzati in spettacoli e altri intrattenimenti, era scaturita già nel 2001 un’ordinanza comunale, nata da un confronto con le maggiori associazioni ambientaliste del territorio e l’Ente Nazionale Circhi, dopo un passaggio in Commissione consiliare, che proibiva l’utilizzo degli animali selvatici durante lo spettacolo e ne consentiva l’attendamento sul territorio comunale a condizione che fossero rispettati i parametri di detenzione degli animali stabiliti dalla Commissione Cities.
Mentre l’autorità giudiziaria aveva ripetutamente bloccato i provvedimenti di altre amministrazioni che proibivano l’attendamento ai circhi con animali, la soluzione individuata da Modena si era invece dimostrata efficace. Per parecchi anni i circhi con animali selvatici non hanno attendato in città. L’ordinanza era stata a più riprese impugnata da diversi circhi, ma Tar e Consiglio di Stato avevano respinto le istanze e, in seguito, il testo è entrato a far parte del Regolamento comunale per il benessere e la tutela degli animali (di cui Modena, tra le prime città in Italia, si è dotata nel 2011) fino al 2014, quando il Tar ha annullato gli articoli 40 e 41 del Regolamento quelli che proibivano l’utilizzo degli animali selvatici nei circhi sul territorio e regolavano l’attendamento. È la dimostrazione che senza strumenti normativi a livello nazionale non è possibile perseguire appieno una condotta a sostegno della dignità e del rispetto degli animali.
L’amministrazione comunale si è quindi fatta portavoce presso i parlamentari modenesi della necessità di una legge nazionale che modifichi la vecchia legge risalente al 1968 e definisca con criteri moderni e civili le attività circensi nella tutela dei lavoratori degli spettacoli viaggianti, ma anche degli animali, alla luce della crescente consapevolezza della dignità degli animali, nel caso specifico dell’animale selvatico.
Infatti, la legge delega 175 del 2017 ha disposto il graduale superamento dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi, ma la delega è scaduta senza che venissero adottati i decreti attuativi. Anche della successiva legge 106 del 2022 per la stesura del nuovo Codice dello Spettacolo, che prevede il graduale superamento dell’utilizzo degli animali in circhi e spettacoli viaggianti (con definitivo stop previsto per dicembre 2024) è in attesa il Decreto Legislativo attuativo: il termine, dopo la proroga disposta dal Governo, era stato fissato al 18 agosto 2024 ma ancora non si è visto nulla.
Nel frattempo, il Comune, pur consapevole di non poter sopperire alle carenze della normativa nazionale, sta nuovamente mettendo mano ai propri strumenti, dal Regolamento per il benessere animale al Regolamento di attendamento degli spettacoli viaggianti, per introdurre opportune modifiche in grado di assicurare il rispetto degli animali, anche di quelli selvatici che, in maniera anacronistica, sono utilizzati negli spettacoli di intrattenimento.
L’amministrazione non è infatti contraria al circo e alle sue tradizioni, quale espressione di artisti, acrobati e giocolieri anche in grado di innalzare lo spettacolo a livelli di notorietà ben maggiore rispetto ai tradizionali circhi con animali. Non è invece più accettabile ritenere che l’esibizione con gli animali selvatici abbia valenza di conoscenza; è, al contrario, diseducativo mostrare l’animale fuori dal suo contesto naturale, costretto ad eseguire esercizi contrari alla sua natura.