Modena, verso la gara sull’illuminazione pubblica: i criteri proposti dall’Amministrazione comunale



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Una durata del contratto indicativamente di nove anni, ma da definire sulla base di piani economico-finanziari; un costo annuo in riduzione rispetto al costo storico del servizio; il passaggio da una convenzione a un contratto di prestazione energetica nel quale indicare gli obiettivi che devono essere garantiti al Comune, a partire dalla qualità dei sistemi di illuminazione e dai consumi; l’adeguamento normativo e l’unificazione dei contratti di servizio luce e semaforico.

Sono i principali criteri proposti dall’Amministrazione comunale per definire la gara per l’affidamento del servizio di illuminazione pubblica e degli impianti semaforici a Modena da pubblicare nei prossimi mesi, dopo che i giudici amministrativi lo scorso anno hanno annullato le delibere del Consiglio comunale che, assegnando a Hera luce srl i progetti di qualificazione energetica, consideravano il contratto in continuità con l’affidamento originario attribuito a Meta spa nel 1997 per trent’anni, quindi fino al 31 dicembre 2027.
Il provvedimento con le linee d’indirizzo della procedura di evidenza pubblica è stato illustrato nella seduta di giovedì 17 ottobre delle commissioni consiliari Seta e Risorse, con l’intervento dell’assessore ai Rapporti con le partecipate Paolo Zanca, in vista del Consiglio comunale di lunedì 28 ottobre. Un’altra seduta delle commissioni è già programmata per la prossima settimana.
La delibera prevede la gestione complessiva del servizio con reti, impianti e altre dotazioni di proprietà comunale la cui consistenza, nel frattempo, è stata definita grazie ad alcune consulenze tecniche: per l’illuminazione pubblica si tratta di 493 quadri, 28.590 sostegni e 32.500 apparecchi; per i semafori si tratta di 6.824 ottiche semaforiche e 140 armadi regolatori. Grazie ai progetti sviluppati negli anni scorsi, il 92 per cento della rete dell’illuminazione pubblica è già dotata del sistema a Led.
È in corso anche, ma la questione non rientra nella delibera in discussione che si limita a definire le linee d’indirizzo della gara pubblica, la valutazione del rimborso dovuto a Hera luce srl per gli investimenti effettuati in questi anni. Il Comune ha affidato l’incarico di advisor a Nomisma spa.
I giudici amministrativi con sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna in gennaio 2023, confermata in luglio dello scorso anno dal Consiglio di Stato, hanno accolto il ricorso di Edison Next Government srl e City Green Light srl annullando le delibere del Consiglio comunale, e gli atti conseguenti, che nel 2014 e poi nel 2022 avevano dato il via libera agli specifici contratti di servizio con Hera luce srl, nell’ambito dell’affidamento generale. Per i giudici, che hanno accolto la tesi dei ricorrenti, si sarebbe trattato invece di proroghe di un affidamento già scaduto rendendo quindi necessaria la gara pubblica.
Nel marzo di quest’anno il Tar, su richiesta di Edison Next Government srl, ha preso in esame l’ottemperanza della sentenza e la complessa procedura avviata dal Comune per indire, appunto, una gara pubblica con la quale affidare il servizio non ravvisando “un’inerzia da parte dell’Amministrazione comunale”.
Nell’ordinanza il Tar riepiloga le iniziative svolte dal Comune e, valutati gli impegni assunti, invita l’Amministrazione comunale a presentare una relazione entro ottobre sullo stato del procedimento “per verificare il rispetto dei termini indicati”, rinviando la trattazione del ricorso al mese successivo.
Tra gli impegni del Comune c’è quello della stima del valore della rete d’illuminazione pubblica e l’adozione della delibera consiliare relativa agli indirizzi per il nuovo affidamento entro ottobre, così da poter procedere alla pubblicazione degli atti di gara tra fine 2024 e primi mesi del 2025.

I MIGLIORAMENTI TECNOLOGICI

Tra gli obiettivi qualificanti della gara per l’affidamento del servizio di illuminazione pubblica e degli impianti semaforici, l’Amministrazione comunale, nella delibera sulle linee d’indirizzo in discussione in commissione consiliare, propone una serie di elementi di miglioramento tecnologico, con anche l’ulteriore obiettivo di utilizzare la rete quale supporto al sistema di Smart City e si privilegia l’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Si chiede, per esempio, il completamento del passaggio a Led, oggi al 92 per cento della rete, ma anche la sostituzione degli impianti a Led al raggiungimento dell’80 per cento della vita utile. Per tutti i punti luce, inoltre, si chiede che siano telecontrollati con implementazione del telecontrollo punto-punto.

Nelle principali arterie cittadine e nei sottopassi si prevede l’utilizzo dell’illuminazione adattiva di tipo Fai (Full Adaptive Installation) che combina le informazioni del traffico con quelle di meteo e luminosità dell’ambiente, conformandosi alla loro combinazione e regolando di conseguenza la luminanza delle lampade a Led installate.

Sugli apparecchi di illuminazione nelle piste ciclabili si chiede l’installazione di sensori di presenza.

Tra gli altri miglioramenti tecnologici anche l’accorpamento di quadri elettrici esistenti (con riduzione del numero e ottimizzazione dei punti di consegna e fornitura), la sostituzione di alcuni pali, gli interventi sulle linee (interramento di linea aerea, sostituzione di linea interrata comprensiva di opere civili, sostituzione di linea a parete), la realizzazione di attraversamenti pedonali luminosi (sistema di sensoristica integrato con il telecontrollo punto-punto,  sensore rilevamento persone e bici), progetti di illuminazione speciale e “relamping” di corpi illuminanti di arredo (aree verdi parchi e giardini, portici, patrimonio storico e architettonico).