Da oggi a giovedì un’esercitazione sull’Appennino forlivese, promossa dalla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, in collaborazione con l’Agenzia per la Sicurezza territoriale e le associazioni di volontariato



Due uomini usciti a caccia tra i boschi dell’Appennino forlivese non fanno ritorno a casa. Vengono allertate le forze dell’ordine e si mette in moto la ricerca dei dispersi, ma l’area è impervia e priva di copertura telefonica. Servono molteplici forze in campo per rintracciarli.

Fortunatamente si tratta solo di una simulazione: è lo scenario di partenza dell’esercitazione interprovinciale sulla ricerca di persone disperse organizzata dalla Direzione regionale Vigili del Fuoco dell’Emilia-Romagna, da oggi a giovedì 10 ottobre sulle colline di Rocca San Casciano (FC). Quattro giorni di stretta collaborazione tra diverse anime del sistema di protezione civile regionale per testare una situazione piuttosto frequente: persone anziane, giovani escursionisti o frequentatori a vario titolo dei boschi – dai cacciatori ai raccoglitori di funghi – che si smarriscono o hanno incidenti e malori in montagna impegnano in modo sistematico Vigili del Fuoco, Soccorso alpino e volontari di Protezione civile, addestrati a questo scopo.

L’esercitazione replicherà per quattro giorni il medesimo scenario, dando la possibilità ogni giorno a circa 80 unità diverse tra Vigili del Fuoco, sanitari e volontari di Protezione civile di svolgere un prezioso addestramento congiunto sul campo. Sarà l’occasione utile per testare il funzionamento del “Sistema di comando dell’incidente” (lcs) e incrementare la mutua conoscenza delle procedure tra tutti i soggetti coinvolti. La cabina di regia, allestita presso l’Unità di Comando locale dei Vigili del Fuoco, provvederà al coordinamento di tutte le risorse impiegate nelle operazioni di ricerca e soccorso, in linea con il Protocollo operativo per la ricerca di persone disperse della Prefettura di Forlì-Cesena.

Tra i principali nuclei specialistici dei Vigili del fuoco saranno presenti i Saf (Speleo-alpino-fluviale), il Tas (Topografia applicata al soccorso), unità cinofile e droni con a bordo il sistema “lifeseeker” che consente di cercare il cellulare del disperso nelle zone dove non è presente la copertura dei ponti radio.

L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile – che partecipa con funzionari della sede centrale di Bologna e dell’Ufficio Territoriale di Forlì-Cesena – ha mobilitato quattro turni di volontari afferenti alle squadre cinofile del Coordinamento provinciale del volontariato di Forlì-Cesena e della Croce rossa italiana (Cri) – Comitato regionale Emilia-Romagna. Fondamentali per la buona riuscita della simulazione anche un paio di figuranti al giorno di Cri che reciteranno la parte dei cacciatori smarriti nei boschi, tra cui anche un ferito. Cri inoltre contribuirà con un truccatore esperto e un’ambulanza sul posto a servizio dei soccorritori.

Durante le ricerche si testerà l’integrazione di squadre miste di soccorritori, unità cinofile e Saf di Vigili del fuoco, volontari di Protezione civile e Croce rossa italiana. Con quest’iniziativa si punta infatti a rafforzare la collaborazione tra gli enti e le strutture del sistema di protezione civile, aumentando la sinergia interistituzionale tra tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di ricerca.

Alla simulazione partecipano la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco Emilia-Romagna in veste di organizzatore, i Comandi VF di Forlì-Cesena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile (sede centrale di Bologna e UT di Forlì-Cesena), il volontariato di Protezione civile (Coordinamento provinciale di Forlì-Cesena e Croce Rossa Italiana – Comitato regionale Emilia-Romagna), il Comune di Rocca San Casciano, Polizia di Stato e Carabinieri.