Spedizione punitiva per debito ancora insoluto: una denuncia a Novellara



Spedizione punitiva per debito ancora insoluto: una denuncia a NovellaraGli avrebbe prestato una somma di denaro di circa 16 mila euro, che a distanza di due anni non gli era stata ancora restituita. Si tratta di un 56enne che, dopo aver provato a contattare più volte la controparte, un uomo di 47anni il quale si sarebbe negato, decideva di recarsi sotto casa, rivendicando la restituzione dei soldi. Aggrediva la vittima con calci e pugni al volto, minacciandola con l’uso di un coltello, ed infine prelevando il cellulare dello stesso e le chiavi del suo furgone. A seguito dell’aggressione, la vittima riportava ferite poi giudicate guaribili dai sanitari dell’ospedale di Guastalla in 7 giorni.

Con l’accusa di lesioni personali e minaccia aggravata i Carabinieri della Stazione di Novellara hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia il 56enne, abitante in un comune della bassa reggiana. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

L’origine dei fatti risale al 30 luglio scorso, quando intorno alle ore 22:30, mentre la vittima usciva dalla sua abitazione, notava che davanti al suo cancello si era fermata un’autovettura dalla quale scendeva un uomo, conoscente della vittima, il quale gli chiedeva la restituzione della somma di denaro di 16 mila euro che gli aveva prestato qualche anno prima. La vittima rappresentava al 56enne di aver bisogno di un po’ di tempo, in quanto non sarebbe stato in grado di restituire il debito entro una settimana. A seguito di tale affermazione, il 56enne si scagliava contro il 47enne, colpendolo ripetutamente con calci e pugni all’altezza del volto, del collo e dello sterno, minacciandolo con un coltello a serramanico che gli avrebbe puntato alla fronte. Subito dopo, il presunto aggressore avrebbe prelevato il cellulare della vittima e le chiavi del suo furgone parcheggiato davanti all’abitazione, per poi salire a bordo dell’autovettura e dileguarsi.

Durante i fatti, era presente anche il figlio della vittima, il quale tentava invano di difendere il padre, ed allertava il 112, richiedendo l’intervento di una pattuglia sul suo luogo. Giunti sul posto i militari acquisivano le prime informazioni dalla vittima, e richiedevano l’intervento dei sanitari che trasportava l’uomo in ambulanza presso l’Ospedale Civile di Guastalla per ricevere le cure del caso, venendo poi dimesso con una prognosi di 7 giorni. Il giorno dopo, la vittima si recava presso gli uffici della caserma dei carabinieri di Novellara per formalizzare la denuncia. I carabinieri avviavano tutti gli accertamenti per constatare la veridicità dei fatti. Le approfondite indagini condotte, supportate da concordi dichiarazioni testimoniali, consentivano di indirizzare le attenzioni investigative nei confronti del 56enne, che veniva convocato in caserma e sentito in merito ai fatti.

L’uomo, raccontava ai militari, che due anni fa, aveva prestato la somma di 16 mila euro al 47enne, e dopo aver provato diverse volte a contattarlo per riottenere indietro i suoi soldi senza avere alcuna risposta, decideva di recarsi presso l’abitazione dell’uomo per chiedere la restituzione dei soldi, confermando che prima di andarsene prendeva dalla sua tasca il cellulare e le chiavi del furgone come garanzia del pagamento. Alla luce dei fatti, venivano acquisiti a carico del 56enne, elementi di presunta responsabilità, motivo per cu veniva denunciato alla procura reggiana.