Numero licenze taxi, presentato il ricorso al Tribunale amministrativo contro il Comune di Bologna



La categoria dei tassisti di Bologna vuole rendere note le motivazioni che hanno portato alla presentazione di un ricorso al Tar contro il Comune di Bologna per la pubblicazione del bando finalizzato ad aumentare il numero di licenze taxi.

Serietà e correttezza nelle relazioni
I rappresentanti di categoria chiedono da anni di affrontare vari temi: il miglioramento del servizio (turni, orari, riposi), i problemi di viabilità (evidenti a tutti), l’accessibilità ad alcune zone della città (oggi è impossibile transitare e caricare utenti in diverse aree), la sicurezza (il clima di odio verso la categoria, alimentato anche da dichiarazioni politiche inappropriate, ha aumentato le aggressioni verbali e fisiche) e gli adeguamenti tariffari in linea con l’aumento dei costi di auto, carburanti e assicurazioni. Le infinite discussioni avevano portato a definire un quadro di interventi ritenuto lecito e corretto dallo stesso Comune, poi disatteso e completamente stravolto senza preavviso, e comunicato attraverso una conferenza stampa a cui le rappresentanze non sono state nemmeno invitate.

Gestione del Bando
Nonostante gli incontri e le discussioni, il Comune ha deciso di procedere unilateralmente senza confrontarsi con i tassisti. Questo ha portato le scriventi Associazioni dei tassisti a rivolgersi all’Avv. Giacomo Matteoni per presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dopo aver cercato in ogni modo una soluzione stragiudiziale alla vertenza.

Metodo di Gestione
La contestazione avanzata dalle rappresentanze di categoria riguarda il metodo con cui il Comune ha gestito la questione, ritenuto privo di ragionevolezza e trasparenza. Nascondersi dietro un parere dell’Autorità dei Trasporti, obbligatorio ma non vincolante, non riduce la responsabilità del Comune.

Aumento delle Licenze
L’aumento delle licenze non è stato contestato nel numero di titoli da emettere ma da solo non risolve i problemi. Avere più veicoli bloccati nel traffico non cambia la situazione. La categoria ha sempre suggerito interventi per migliorare il servizio, ma questi sono rimasti inascoltati, occorre ricordare che il Comune nelle scelte adottate contraddice sé stesso e le valutazioni fatte nel PGTU del 2018 e nei precedenti bandi.

Valore delle Licenze
Il Comune ha deciso di emettere nuovi titoli con un valore variabile tra i 90 e i 150 mila euro. Tuttavia, il decreto Asset specificava che un Comune, per intervenire sull’organico in base a questo decreto, avrebbe dovuto applicare i valori medi di riferimento delle compravendite di attività taxi sul territorio. Questo valore medio era stato stimato dal Comune stesso in 217 mila euro, dopo aver consultato l’Agenzia delle Entrate.
La categoria non ha mai avanzato richieste esagerate, ma ha semplicemente ribadito che sarebbe stato corretto utilizzare i valori dei precedenti bandi (2018/2009) per titoli con vincoli simili, per non creare condizioni di svantaggio e penalizzazione per i precedenti assegnatari.

Problemi di Viabilità
Le condizioni di viabilità a Bologna rendono difficile svolgere l’attività di trasporto in modo efficiente. La lentezza del traffico influisce sui costi e sulla capacità di soddisfare la domanda. La categoria ha sempre richiesto interventi mirati sulla viabilità, ma questi sono stati costantemente rimandati ed anzi, le indiscriminate cancellazioni di corsie preferenziali avvenute nell’ultimo periodo non potranno che portare un ulteriore peggioramento dello scenario. Il percorso FFSS BLQ è emblematico a questo proposito. L’eterna chiusura del Pontelungo ed i lavori della linea verde del tram con relativa cancellazione della corsia preferenziale di Corticella porteranno inevitabilmente un ulteriore aggravio ai già noti problemi nel dare servizio ai due hub principali della città. Chiedere efficienza e tempestività nei trasporti adottando scelte che confliggono con questi obiettivi è irrazionale, non è pensabile attribuire responsabilità a chi opera in queste condizioni.

Ulteriori Questioni
Controllo a Distanza: Il tele controllo a distanza dei tassisti è ritenuto illegale, tant’è che non avviene per nessun lavoratore del Comune, senza considerare che i tassisti sono lavoratori autonomi e non subordinati e assumono i rischi in proprio.
Ipotizzare un forzoso obbligo di fornire la geolocalizzazione attraverso strumenti privati risulta inutile e sproporzionato rispetto ad obiettivi discutibili, i tassisti lavorano fino a 78 ore settimanali e percepiscono corrispettivi solo lavorando. Si ritiene plausibile la comunicazione dei turni di lavoro, come avviene per qualunque lavoratore pubblico, attraverso un cartellino digitale ma illegittima ed illegale la richiesta forzosa di fornire il posizionamento, sia per gli attuali partecipanti al bando che per il resto della categoria.
Sicurezza: Non si possono pretendere servizi in zone pericolose della città senza garantire livelli minimi di sicurezza, nei casi in cui venga messa a rischio l’incolumità del tassista o dei propri beni strumentali non possono essere addossate responsabilità ai singoli o all’intera categoria.

Tariffe: L’ultimo adeguamento delle tariffe risale al 2018, mentre i costi d’esercizio sono aumentati di oltre il 20%. Il processo di aggiornamento delle tariffe, avviato nel 2022, doveva essere concluso entro marzo 2023. Occorre anche segnalare che le rappresentanze di categoria, con senso di responsabilità avevano avanzato richieste di adeguamento percentualmente inferiori rispetto a quelle spettanti. Questo è certificato anche dalle valutazioni fatte dallo stesso Comune e da Autorità dei Trasporti. Ad oggi si contesta l’inadempienza della Pubblica Amministrazione, che ha dimostrato estrema solerzia nei casi di trasporto pubblico di massa in cui aveva interessi economici diretti, dati da dividendi.

Obiettivo della Categoria
L’obiettivo è quello di rivedere il bando per correggere gli errori e possibilmente riprendere un dialogo costruttivo con il Comune. Per questo si è cercata una soluzione mediata chiedendo un incontro, ma la risposta è arrivata con estremo ritardo dimostrando il disinteresse per la categoria e rendendo inevitabile la presentazione del ricorso al TAR.
I tassisti preferirebbero concentrarsi sul loro lavoro anziché dover ricorrere alla magistratura.
Tuttavia, non essendoci altre soluzioni, il ricorso al TAR potrebbe essere solo l’inizio di ulteriori azioni legali.

(Confartigianato Taxi – CNA Fita Taxi – UilTrasporti – Unica Taxi CGIL – Uritaxi)