Maranello ricorda Demos Malavasi, il primo caduto della Resistenza modenese, ucciso a Maranello da un commando nazifascista il 9 settembre 1943: le celebrazioni per l’81° anniversario della scomparsa, organizzate dalla sezione cittadina dell’ANPI in collaborazione con l’amministrazione comunale, si svolgeranno sabato 14 settembre in Piazzetta Nelson Mandela (esterno Mabic).
Il programma prevede alle 9:30 il ritrovo presso la lapide di Demos Malavasi in via Vittorio Veneto a Maranello (Piazzetta Nelson Mandela, esterno Biblioteca Mabic) con gli interventi istituzionali del Comune di Maranello, del Comune di Novi di Modena, dell’ANPI e della famiglia di Demos Malavasi. A seguire sarà effettuata la donazione della Rosa “Bella Ciao” di ANPI provinciale Ravenna, da parte dell’ANPI locale, al Centro Giovani di Maranello per il progetto “Giardino della Libertà” e ai Comuni di Maranello e Novi di Modena. La Rosa “Bella Ciao” è un ibrido dal lungo stelo, dal colore rosso porpora e dal profumo intenso creata da Adriana e Giulio Pantoli di Ravenna, in memoria della Resistenza e per ricordare coloro che hanno sacrificato la vita per la libertà e la democrazia. In caso di maltempo il programma non subirà variazioni.
Demos Malavasi, nato a Novi di Modena il 2 novembre 1912, è stato il primo caduto della Resistenza modenese. Attivo, durante il regime fascista, nell’organizzazione comunista clandestina, non aveva ancora vent’anni quando fu arrestato per la prima volta. Dopo varie condanne e reclusioni durante gli anni del regime, fu confinato a Ventotene, dove restò sino alla caduta del fascismo. Richiamato alle armi nell’agosto 1943, l’8 settembre di quell’anno, giorno dell’armistizio, si trovava in una caserma di Maranello, insieme, tra gli altri, all’antifascista modenese Mario Ricci, che sarebbe poi stato conosciuto come il leggendario “comandante Armando”. Intorno alle tre del mattino del 9 settembre, un reparto di soldati nazisti si presentò al portone della caserma, chiedendo soltanto dei militari Malavasi e Ricci. I due presero la fuga, ma mentre Ricci riuscì ad eclissarsi, Demos fu abbattuto con una raffica. La salma del giovane fu trasportata dagli amici a Novi, dove una grande folla partecipò ai suoi funerali.