Cardiologia Pediatrica, Mirandola concorre alla rete regionale con oltre 600 prestazioni all’anno

Il servizio di primo livello, afferente al reparto di Cardiologia diretto dal dottor Carlo Ratti, esegue visite cardiologiche ed ecocardiogrammi per i piccoli pazienti, in collaborazione con la Pediatria di Area Nord



Carlo Ratti, Cinzia Marchetti (infermiera), Benedetta Veronesi (medico)

Sono oltre 600 le prestazioni erogate ogni anno dall’ambulatorio di Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. L’offerta ambulatoriale concorre ad arricchire, insieme alla Cardiologia di Carpi ed a quella del Policlinico di Modena, l’attività diagnostico-terapeutica garantita dalla neocostituita rete regionale e dedicata alla presa in cura dei bambini con cardiopatie congenite.

Avviato nell’ottobre del 2021, il servizio di primo livello è afferente al reparto di Cardiologia mirandolese diretto dal dottor Carlo Ratti ed esegue visite cardiologiche ed ecocardiogrammi per i piccoli pazienti, in collaborazione con la Pediatria di Area Nord guidata dal dottor Francesco Torcetta.

In questi anni l’ambulatorio è cresciuto grazie a investimenti sulla formazione del personale e tecnologici: l’anno scorso, grazie ai fondi del PNRR, è stato acquisito un ecocardiografo di nuova generazione, dotato di una sonda neonatale che permette una diagnosi ecocardiografica accurata nella fascia di età pediatrica, anche nei neonati di basso peso.

Il centro mirandolese opera in stretta collaborazione con l’unità operativa di Cardiologia Pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna dove vengono inviati i casi più complessi.

Le cardiopatie congenite sono un gruppo di patologie caratterizzate da alterazioni morfologiche e funzionali del cuore, dovute quasi sempre ad alterazioni genetiche durante lo sviluppo embrionale; ne esistono di due tipi: quelle maggiori, fortunatamente rare, che necessitano già alla nascita di specifiche terapie e interventi riparativi e che vengono diagnosticate quasi sempre durante l’ecografia fetale; e le cardiopatie congenite minori, che rappresentano la maggior parte dei casi; quest’ultime hanno raramente un impatto negativo sulla vita del bambino e vengono diagnosticate attraverso l’esecuzione di un ecocardiogramma richiesto ad esempio per il riscontro di un soffio cardiaco.

In Emilia-Romagna si stima che, ogni anno, su 30mila nascite siano presenti 250-300 nuovi casi di cardiopatia congenita, di questi il 10-20% circa può richiedere una presa in carico diagnostico e/o terapeutica sin dall’epoca neonatale. Inoltre, le cardiopatie congenite presentano una grande variabilità clinica, da patologie minori fino a quadri malformativi molto complessi, il cui percorso terapeutico è caratterizzato da molteplici procedure cardiochirurgiche o interventistiche.