I Carabinieri del Nucleo TPC di Napoli restituiscono alla Diocesi di Imola una lettera manoscritta di Papa Pio IX



In un passo della corrispondenza tra Papa Pio IX e il Cardinale Baluffi si legge: “[…] lasciamo che quelle pie ricchezze volitive ascoltino con misericordia noi e i nostri fedeli […] possa la mano destra divina salvare la Sua santa Chiesa dagli sforzi feroci di tutti i nemici con la quale fa scudo e difende dall’alba al tramonto aumenta e si adorna di nuovi e più splendidi trionfi […]”.
Nella mattinata di domani, 19 giugno 2024, presso il Palazzo Vescovile della Diocesi di Imola, sarà restituita una lettera papale del XIX secolo, trafugata in data imprecisata dall’Archivio Diocesano cittadino.

L’importante documento, datato 29 dicembre 1856 e riguardante una missiva inviata da Pio IX al Cardinale Gaetano Baluffi, vescovo di Imola, verrà consegnato dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli, reparto specializzato dell’Arma che ha eseguito le indagini, nelle mani del Vescovo di Imola e del Direttore dell’ufficio Diocesano.
Il bene archivistico è stato intercettato e sottoposto a sequestro prima che venisse definitivamente alienato, da un privato cittadino originario della provincia di Parma, attraverso un canale di vendita online.

Nel corso degli accertamenti presso lo stesso venditore sono stati rinvenuti ulteriori beni archivistici riconducibili all’Archivio di Stato di Napoli, da cui è scaturita l’indagine per ricettazione di beni culturali ai danni del patrimonio librario e archivistico campano.
L’importante recupero è stato originato dal costante monitoraggio delle piattaforme di siti E-commerce, Deep Web e Dark Web – attraverso l’ausilio della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo gestito dal Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale – in cui di sovente i beni culturali vengono fatti oggetto di commercio illegale.

All’esito delle attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, il bene archivistico di notevole importanza storico ecclesiastica, ritorna dunque nella disponibilità dell’Archivio Diocesano di Imola, per la definitiva restituzione alla comunità.