Gli uffici del Comune di Vignola hanno avviato l’iter per la restituzione degli oneri di urbanizzazione che la società Gi.Crem aveva pagato nel 2006 per costruire su un lotto agricolo di proprietà, lavori che però la società non aveva mai iniziato. Il Consiglio di Stato, infatti, ha confermato la decisione del Tar favorevole alla Gi.Crem.
La vicenda che arriva oggi a conclusione aveva preso avvio oltre vent’anni fa ed è giuridicamente molto complessa. Nel 2002 la società Gi.Crem presenta istanza di autorizzazione alla presentazione di un piano particolareggiato in zona agricola. Nel 2004 viene stipulata la relativa Convenzione urbanistica e vengono rilasciati i primi titoli edilizi che concedono alla società dieci anni di tempo per costruire. Nel 2014, la società chiede e ottiene una proroga di validità della Convenzione urbanistica per altri tre anni. Nel 2017, il Commissario straordinario concede una ulteriore proroga di un anno. I lavori nel frattempo non sono mai iniziati e, nel 2018, l’Amministrazione diniega l’ulteriore richiesta di proroga della validità della Convenzione.
Nel 2019 la società Gi.Crem presenta ricorso al Tar contro la delibera di diniego (questo procedimento è tuttora aperto e non è ancora stato discusso dal Tar). Nel 2022 la società Gi.Crem richiede anche decreto ingiuntivo per la restituzione degli oneri di urbanizzazione versati. Il Comune di Vignola si oppone sostenendo che i termini, passati dieci anni, sono ormai prescritti. Il Tar ha però dato ragione alla società optando per l’orientamento giurisprudenziale secondo il quale è necessario un provvedimento espresso di decadenza dei titoli edilizi da cui far decorrere la prescrizione decennale. Siccome lo stesso Tar aveva riconosciuto che esistono in materia due orientamenti giurisprudenziali opposti, l’Amministrazione di Vignola aveva portato la questione al Consiglio di Stato.
Attenendosi comunque a quanto stabilito dalla legge, nel settembre scorso il Consiglio comunale aveva adottato una delibera di riconoscimento di un debito fuori bilancio relativo alla vicenda Gi.Crem. L’importo complessivo del debito è di 875mila euro, cifra che comprende non solo gli oneri a suo tempo versati, ma anche gli interessi maturati dalla data di presentazione della richiesta da parte della società e le spese per i professionisti. Le risorse, quindi, erano già state individuate in bilancio e accantonate in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato. Nel frattempo, l’Amministrazione aveva anche preso contatti con la società per esperire un tentativo di accordo bonario che, però, non ha avuto esito positivo. Ora, concluso il percorso giudiziario, è partito l’iter per la restituzione della cifra.