Giornata di prevenzione contro la violenza sugli operatori sanitari e sociosanitari

Incontro simbolico in Piazza Grande a Modena, per dire no a ogni forma di aggressione fisica, verbale, psicologica, a chi lavora ogni giorno nelle strutture del territorio



Stefano Reggiani, Luana Valletta, Carla Budriesi, Carmela Giudice

No alla violenza contro il personale che lavora nelle strutture sanitarie modenesi. È una voce unica quella che oggi, 12 marzo, si è levata da Piazza Grande, da parte dei tre DG delle Aziende sanitarie modenesi, Anna Maria Petrini, Claudio Vagnini e Stefano Reggiani, insieme al Presidente della Conferenza sociale e sanitaria della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli, ai Direttori sanitari di Ausl, Aou e Sassuolo Romana Bacchi, Ottavio Nicastro, Silvio Di Tella e ai rappresentanti degli Ordini professionali. Erano presenti infatti, oltre a Reggiani in qualità di Consigliere tesoriere dell’Ordine dei Medici, Carmela Giudice, Presidente Ordine delle Professioni infermieristiche di Modena, Luana Valletta Vicepresidente Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna, e Carla Budriesi Vicepresidente Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione di Modena e Reggio Emilia.

 

In occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita nel 2022 per ribadire che ogni atto di violenza contro un operatore sanitario non è mai giustificabile e che il dialogo è la via principale della risoluzione di qualsiasi conflitto, sono stati brevemente presentati i dati dell’anno e le azioni che le Aziende sanitarie sono impegnate a mettere in campo per ridurre gli episodi ma anche per sostenere i propri professionisti.

L’evento si è svolto in unità di intenti con le istituzioni locali e con tutto il personale che lavora nel sistema sanitario pubblico sul territorio modenese, impegnati in un tavolo permanente di lavoro, accompagnato dalla campagna #rispettachicura, che come quella regionale appena lanciata, rimane anche quest’anno visibile nelle sedi sanitarie.

L’analisi dei dati relativi alle segnalazioni di violenza non indica un cambiamento del livello di aggressività degli utenti ma proseguono le iniziative messe in campo per aumentare la sensibilità degli operatori – compresi i corsi di formazione sull’inserimento delle segnalazioni stesse nel nuovo sistema SegnalER – volte a incrementare la consapevolezza dell’importanza di riportare ogni episodio di aggressione affinché possa essere censito e gestito nell’ambito dei percorsi di tutela e supporto dei lavoratori previsti dalle Aziende. Occorre infatti sottolineare che la segnalazione delle aggressioni è volontaria.

 

I dati

Complessivamente nel 2023 sono stati 328 gli episodi di violenza registrati su SegnalER (191 nelle diverse strutture Ausl, 114 in Aou, 23 all’Ospedale di Sassuolo Spa), per il 90% ad opera di utenti o parenti/caregiver.

Degli episodi Ausl, il 20% riguarda i servizi di emergenza (PS e 118), il 28% servizi di Salute mentale, il 52% altri servizi in cui si ritrovano in particolare gli Ambulatori territoriali (19%). Degli episodi AOU, il 54% riguarda i PS e il 62% le aree di degenza che sono anche i due ambiti cui si riferisce la quasi totalità delle segnalazioni di Sassuolo.

Per quanto riguarda l’AOU, è utile ricordare che oltre al dato registrato su SegnalER, sono presenti quelli che risultano dai verbali del Servizio di vigilanza che per il 2023 sono ulteriori 85 per un totale di 199.

La quasi totalità delle segnalazioni delle due aziende, 78% per Ausl e 77% per Aou, riguarda aggressioni di tipo verbale e/o contro la proprietà (strutture o cose); solo in una parte residuale vi è stata anche aggressione fisica. Afferenti ad aggressioni verbali sono anche i 23 casi di Sassuolo con una parte residuale che ha visto anche aggressione fisica o contro la proprietà.

 

Le azioni

Per quanto riguarda l’Azienda USL di Modena, nel 2023 si è lavorato in particolare sugli aspetti tecnologici per la prevenzione delle aggressioni e l’aumento del livello di sicurezza, con la verifica tramite mappatura e la successiva programmazione dell’installazione di sistemi di videosorveglianza, dispositivi di chiamata d’emergenza, impianti anti intrusione, servizi di vigilanza, concentrandosi in particolare sui servizi di Pronto Soccorso, Salute Mentale, Continuità Assistenziale.

È stato inoltre realizzato un progetto pilota, promosso e guidato da un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, che prevede la dotazione di un dispositivo cosiddetto di “uomo a terra”, per l’attivazione di un pronto intervento in caso di aggressione, infortunio o malore di un operatore che si trovi a svolgere la propria attività lavorativa all’interno di una struttura in condizioni di isolamento. Il sistema, attivato per ora nel laboratorio di Pavullo, prevede l’invio di una chiamata di richiesta di intervento nel momento in cui si preme un pulsante sul dispositivo o il dispositivo si reclina per un certo intervallo di tempo.

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena per garantire una maggiore sicurezza per operatori e cittadini all’interno del PS del Policlinico ha trasferito la sede del Servizio di vigilanza all’ingresso della struttura. Inoltre, i monitor presenti nelle sale di attesa trasmettono, oltre a video relativi a messaggi in materia di prevenzione e contrasto a ogni tipo di comportamento violento o aggressivo, anche contenuti che raccontano il funzionamento del Pronto Soccorso con l’obiettivo di far comprendere ai cittadini in attesa cosa accade oltre le porte del triage e quindi favorire la loro consapevolezza del grande lavoro svolto quotidianamente dagli operatori. Anche al Policlinico, inoltre, è stato adottato nel 2023 il “dispositivo con funzionalità uomo a terra” nel laboratorio di Virologia, in cui l’operatore lavora, in alcune fasce orarie, in solitudine.

AUSL e AOU hanno rafforzato le collaborazioni con le Forze dell’ordine per garantire un intervento tempestivo in caso di evento di aggressione registrato nei PS e in generale nelle strutture sanitarie sul territorio; proseguono i gruppi di ascolto rivolti alle equipe che lavorano nelle aree critiche, i corsi di formazione per il personale sanitario e socio-sanitario sulle strategie di prevenzione e gestione delle aggressioni e degli atti di violenza, verbale e non, sulla “cura della relazione” e su tutti i temi volti a diffondere una cultura di contrasto ad ogni atto di violenza e di potenziamento della relazione positiva. Non ultimo, le Aziende offrono attivamente un supporto psicologico come ausilio a chi è vittima di aggressione nell’auspicio di aiutarlo a superare lo stress del trauma vissuto.

Violenza sugli operatori sanitari – Quando si parla di “violenza” sul posto di lavoro s’intendono tutti gli eventi che vanno dagli insulti alle minacce verbali, fino all’aggressione fisica, con esiti potenzialmente anche molto gravi. Rispetto ad altre categorie di lavoratori, il personale sanitario e socio-sanitario è tra i più esposti, poiché ha a che fare con persone – siano esse pazienti, familiari o caregiver – che possono trovarsi in condizioni di delicato equilibrio psicofisico condizionato da forte emotività, vulnerabilità o, in alcuni casi, anche frustrazione.

Un tavolo di lavoro permanente e un report annuale sugli episodi di violenza – Le tre Aziende sanitarie modenesi insieme agli Ordini professionali e alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria modenese vogliono svolgere un lavoro comune per ribadire l’importanza del rispetto verso chi si prende cura del nostro benessere. Educazione e prevenzione sono i percorsi paralleli che si vuole portare all’attenzione pubblica in occasione della Giornata Nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari che si è celebrata il 12 marzo 2024. Tutte le informazioni alle pagine dedicate www.aou.mo.it/Rispetta-chi-cura e www.ausl.mo.it/Rispetta-chi-cura