Ripristinare il finanziamento del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane

Approvata dal Consiglio comunale di Modena una mozione che chiede al Governo risorse per ampliare e mettere in sicurezza le ciclovie cittadine



Ripristinare, e se possibile aumentare, il finanziamento del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane. È la principale richiesta che il Consiglio comunale rivolge al Governo, approvando l’ordine del giorno proposto da Andrea Giordani del Movimento 5 stelle, nella seduta di giovedì 22 febbraio. Il documento ha ottenuto il voto a favore anche dei gruppi di maggioranza (Pd, Europa Verde-Verdi, Modena Civica, Sinistra per Modena); voto contrario di Fratelli d’Italia e Lega Modena e astensione per Alternativa Popolare. L’ordine del giorno, inoltre, chiede all’Esecutivo di stanziare comunque delle apposite risorse per sostenere progetti comunali per ampliare e mettere in sicurezza le reti di ciclovie urbane.

Il documento era stato presentato a dicembre 2022 per rispondere alla prospettiva del Governo di azzerare il Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane da 94 milioni, poi ridotto a 10 milioni nella legge di bilancio 2023. L’ordine del giorno precisa che proprio le risorse definanziate (94 milioni per gli anni 2023-2024), erano destinate ad azioni previste dal Piano generale della mobilità ciclistica 2022-2024, approvato con decreto ministeriale, quali l’aumento del 20 per cento della quota modale di spostamenti in bicicletta e l’estensione delle infrastrutture ciclabili sino ad almeno 32 chilometri in tutti i Comuni capoluogo.
Menzionando un dossier realizzato anche da Legambiente, in cui emerge “un notevole gap” di ciclabilità tra le città italiane e quelle leader in Europa, e ricordando i numerosi pedoni e ciclisti coinvolti in incidenti stradali negli ultimi anni, il documento specifica che il Comune di Modena ha cercato di dare una risposta concreta a questi problemi. Viene spiegato, infatti, che la realizzazione di ciclabilità di emergenza, la Diagonale verde, i nuovi depositi protetti per bici, e poi ancora documenti strategici come il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, che prevede anche lo sviluppo di infrastrutture ciclabili e il potenziamento di zone 30, sono azioni che puntano a una mobilità efficiente, sicura e inclusiva. “Ma raggiungere obiettivi così ambiziosi – ha puntualizzato Giordani – richiede il concorso anche finanziario dello Stato, nell’ambito della politica della mobilità ciclistica, che la legge attribuisce alla sua competenza”.
Per questo motivo, l’ordine del giorno chiede al Governo di ripristinare integralmente, e se possibile di aumentarlo, il Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane. L’atto chiede comunque all’Esecutivo di provvedere allo stanziamento di apposite risorse per sostenere interventi e progetti dei Comuni per ampliare e mettere in sicurezza le reti di ciclovie urbane previste dai piani Pums e Biciplan.