Enzimi pancreatici, nessun allarme in Emilia-Romagna per la carenza dei farmaci

La Regione ha chiesto l’autorizzazione all'Aifa per centralizzare l'importazione dei farmaci dell'estero e ha attivato la ricognizione delle giacenze presso le Ausl. In caso di indisponibilità, le farmacie convenzionate indirizzeranno i pazienti ai punti di erogazione diretta delle singole Aziende sanitarie



Nessun allarme in Emilia-Romagna per la carenza di medicinali a base di pancrealipasi. Si tratta di trattamenti sostitutivi necessari quando il pancreas non produce sufficienti enzimi digestivi, compromettendo la digestione, e quindi l’assorbimento, dei nutrienti, a causa di diverse condizioni cliniche quali ad esempio la pancreatite cronica, la pancreatectomia, la fibrosi cistica.

Al momento i medicinali sono distribuiti in maniera contingentata e la Regione sta gestendo l’emergenza – che riguarda tutto il Paese e proseguirà fino a tutto il 2025 -, con il supporto dell’Area governo del farmaco e dei dispositivi medici e del Centro regionale di farmacovigilanza.

“E’ una situazione nota da tempo che stiamo monitorando con attenzione in stretto coordinamento con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa)- afferma l’assessore alle politiche per la salute, Raffaele Donini-. Le Ausl, il Centro regionale di farmacovigilanza e l’Area governo del farmaco e dei dispositivi medici stanno già facendo il necessario per far fronte a questo periodo di scarsa reperibilità dei medicinali. Siamo, come sempre, al fianco dei pazienti per garantire loro l’accesso alle terapie”.

La Regione ha presentato ad Aifa due diverse richieste di autorizzazione per centralizzare a livello regionale l’importazione dall’estero, unendo tutti i consumi previsti per le singole aziende sanitarie. Una procedura che servirà ad accelerare i tempi di approvvigionamento e permetterà di soddisfare il fabbisogno di sei mesi (sulla base dei consumi del 2023). Sarà centralizzata anche la codifica dei farmaci con l’obiettivo di velocizzare ulteriormente la messa a disposizione dei medicinali.

Inoltre, è in corso la ricognizione delle giacenze dei farmaci presso le aziende sanitarie con l’obiettivo di creare una rete in grado di gestire un’eventuale redistribuzione tra le diverse aziende, utile a fronteggiare questa fase di carenza in attesa dell’arrivo dei farmaci che verranno importati.

Le farmacie convenzionate hanno inoltre la possibilità di attivare, in autonomia, una procedura denominata “servizio di customer service” inviando direttamente all’azienda farmaceutica produttrice richiesta urgente di approvvigionamento.

Le Ausl si attiveranno anche per fornire alle farmacie convenzionate, in caso non avessero a disposizione i prodotti, tutte le informazioni necessarie per indirizzare i cittadini ai punti di erogazione diretta delle singole aziende sanitarie, dove i pazienti potranno ritirare i medicinali.

Infine, i medici sono inviati a prescrivere tali farmaci solo per le indicazioni autorizzate e quando strettamente necessario, nelle dosi minime efficaci. Questo con l’obiettivo di assicurare che le scorte disponibili, limitate nella loro quantità, siano impiegate per le terapie irrinunciabili.