Innovazione, prossimità, investimenti: i professionisti raccontano la sanità del Distretto di Carpi

Un incontro molto partecipato quello martedì 14 novembre alla Sala delle Vedute di Palazzo Pio: i professionisti Ausl hanno fatto il punto su servizi e percorsi sanitari per i cittadini, illustrando la ripresa delle attività ospedaliere post-emergenza pandemica e la nuova organizzazione dell’assistenza sul territorio.



Numerosa e attenta la partecipazione dei cittadini del Distretto di Carpi, ieri sera, all’incontro “Una legge per tutelare la sanità pubblica” che si è svolto nella Sala delle Vedute di Palazzo Pio e che ha visto la presenza, tra gli altri, dell’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini. Insieme a lui il Sindaco di Carpi e Presidente e assessore a Servizi Sociali e Sanitari dell’Unione Terre d’Argine Alberto Bellelli, l’assessora a Sanità e Sociale del Comune di Carpi Tamara Calzolari, la Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena Anna Maria Petrini, la Direttrice sanitaria Romana Bacchi e la Direttrice del Distretto di Carpi Stefania Ascari.

Approvata la scorsa settimana dall’Assemblea legislativa della Regione, la proposta di legge intende portare al 7,5% del PIL il finanziamento annuale del Servizio sanitario nazionale per evitare il collasso finanziario della sanità italiana e continuare a dare risposta ai bisogni di cura e assistenza dei cittadini.

In un quadro generale che continua a fare i conti anche con la carenza di professionisti, si innestano nuovi modelli di assistenza, sempre più prossima al cittadino, anche grazie a tecnologia e innovazione. E proprio l’incontro di ieri è stato anche occasione per fare il punto su percorsi e servizi presenti e futuri sul territorio, a partire dalla riorganizzazione della continuità assistenziale, con l’avvio nel luglio scorso del nuovo numero unico provinciale 800 032 032 che in quattro mesi ha gestito oltre 42mila contatti telefonici, e la realizzazione, prevista per il prossimo anno, del Centro di assistenza urgenza (CAU) di Carpi.

Sul palco si sono poi alternati diversi professionisti della sanità locale che hanno testimoniato, dati alla mano, l’impegno e lo sforzo necessari per la ripresa delle attività ospedaliere post-emergenza pandemica. Dimostrazione ne è, come ha sottolineato Giulia Ciancia della Direzione sanitaria dell’Ospedale Ramazzini, l’incremento registrato nei primi 9 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 dei ricoveri ospedalieri e delle prestazioni di specialistica ambulatoriale prenotate. In aumento anche gli accessi al Pronto Soccorso, tornati ai livelli del 2019. Su questo aspetto in particolare si è soffermata la dottoressa Ciancia, che ha messo in evidenza come la maggioranza degli accessi (68%) riguarda codici bianchi e verdi, quindi di minore gravità, che in un prossimo futuro potranno essere trattati nei CAU. Positive anche le performance relative ai tempi di attesa, con il 91,5% degli accessi gestiti entro le 6 ore, percentuale superiore alla media provinciale e vicina al target regionale del 95%.

Impegno e dedizione, oltre all’importante aspetto organizzativo, hanno permesso anche il recupero degli interventi chirurgici rimandati a causa della pandemia: grazie a sinergie di rete e all’efficientamento dell’utilizzo delle piattaforme chirurgiche sono stati raggiunti gli obiettivi definiti a livello regionale per il recupero degli interventi del 2021 e del 2022.

Positiva anche l’attività del reparto di Ostetricia e Ginecologia, diretto da Giulia Pellizzari, che ha presentato i dati principali insieme al dottor Paolo Venturini, tra cui spicca la ripresa dell’offerta ambulatoriale precedentemente sospesa a causa della carenza di specialisti. Con il rientro in organico di tre specialiste che erano in maternità, da settembre è infatti ripresa l’attività degli ambulatori di “Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)” e di “endometriosi e dolore pelvico”, che si vanno ad aggiungere agli altri servizi specialistici a disposizione delle donne del territorio, come gli ambulatori di Colposcopia e Isteroscopia e l’ambulatorio chirurgico-ginecologico.

A seguire l’intervento di Alessandro Pignatti, Direttore della Struttura complessa di Anestesia e Rianimazione di Area Nord, che ha descritto le attività legate al procurement di organi e tessuti, finalizzato alla donazione verso chi è in attesa di trapianto, alla partoanalgesia e alla terapia antalgica.

L’elemento innovazione, caposaldo della telemedicina che sta prendendo sempre più piede nei percorsi di diagnosi e cura, è trasversale a tante branche specialistiche, tra cui l’Endoscopia (diretta dal dottor Mauro Manno), che – prima in Italia – può beneficiare dell’utilizzo degli smartglasses (occhiali intelligenti) per una multimedialità a vantaggio della qualità dell’assistenza al paziente, e l’Endocrinologia, guidata da Giampaolo Papi, che da alcuni anni ha introdotto l’innovativa tecnica della termoablazione laser dei noduli tiroidei, con evidenti benefici in termini di minori complicanze e rischi per il paziente.

Di cronicità e presa in carico hanno parlato Stefano Cappelli, Direttore della Cardiologia del Ramazzini, che ha illustrato i percorsi di accesso e due focus su cardiologia sportiva e cardiologia pediatrica; Fabrizio Turrini, Direttore della Medicina Interna, che ha sottolineato l’importanza del lavoro in team multidisciplinare e della collaborazione tra i nodi della rete territoriale e ospedaliera; infine Francesco Torcetta, Direttore di Pediatria e Neonatologia di Area Nord, si è concentrato sull’attività a favore dei bambini con cronicità e con bisogni speciali.

A proposito di territorio è intervenuta Emanuela Ferri, Referente Aziendale Medicina d’Iniziativa e Continuità, che ha illustrato le novità introdotte dal DM77, come la Centrale Operativa Territoriale, che a Carpi è stata avviata da tempo, prima in provincia, e già oggi costituisce un modello per altre realtà; l’Infermiere di Comunità, una figura professionale che si occupa della presa in carico di pazienti fragili, con cronicità, in strettissima collaborazione con gli specialisti e soprattutto il medico di medicina generale, che è e resta il responsabile della cura. Un servizio di grande utilità, presente a Carpi in alcune frazioni, soprattutto per un territorio con un’elevata percentuale di bisogni complessi, legati a fragilità e cronicità, che stanno aumentando a causa del progressivo invecchiamento della popolazione.

Percorsi, professionalità e servizi, ma anche nuove strutture: a fare il punto sugli investimenti è stata la Direttrice Generale Petrini, che ha elencato i diversi progetti in cantiere, alcuni dei quali già avviati. Come l’ampliamento del Pronto Soccorso; la realizzazione di posti letto di terapia semintensiva; la nuova Casa della Comunità che conterrà anche la Centrale Operativa Territoriale già oggi attiva; l’Ospedale di Comunità che troverà sede in una struttura messa a disposizione dal Comune. In prospettiva futura grande importanza assume la progettazione del nuovo Ospedale, per il quale è già stato richiesto l’accesso al finanziamento statale per un quadro economico complessivo di 126 milioni, di cui 57 da fondi statali e regionali e 69 di partenariato pubblico privato, a cui si aggiungeranno altri 14 milioni per gli arredi e le attrezzature biomediche e informatiche.

Le sfide che la sanità si trova oggi ad affrontare sono numerose e difficili, ma allo stesso tempo stimolanti – ha dichiarato la Direttrice Generale Anna Maria Petrini –, e l’Azienda USL è sempre al lavoro per affrontarle al meglio. Nuovi modelli assistenziali, processi organizzativi innovativi e l’aiuto della tecnologia sono i cardini su cui poggiano gli interventi a favore della cittadinanza, per offrire risposte di qualità ai bisogni di salute del territorio. A ciò va aggiunto il capitale umano, la risorsa più importante che abbiamo: colgo l’occasione per ringraziare di cuore i professionisti che erano presenti ieri sera, e tramite loro tutto il personale; hanno rappresentato perfettamente il lavoro di rete, in team multidisciplinari e multiprofessionali, che ci sta consentendo di fornire, nonostante le note carenze di organico presenti a livello nazionale e le inadeguate coperture finanziarie, un’offerta di livello”.

Nella interessante e partecipata iniziativa di ieri sera – ha commentato il Presidente dell’Unione Terre d’Argine Alberto Bellelli – sono emersi alcuni elementi distintivi del momento che stiamo attraversando. I medici hanno portato con orgoglio le traiettorie di innovazione e di qualità di reparti e di servizi che caratterizzano la nostra realtà, sia dal punto di vista ospedaliero sia territoriale. Dall’altra parte i cittadini hanno giustamente voluto rilevare le difficoltà attuali del sistema sanitario, difficoltà a cui Donini non solo ha risposto in maniera puntuale, ma dimostrando lo sforzo che è stato messo in campo in primis della Regione Emilia-Romagna, insieme ad altre regioni, per la proposta di legge sulla Sanità di qualità e il rifinanziamento del sistema pubblico. Anche per questo esprimo un sincero ringraziamento all’Assessore Donini e all’Ausl, perché è stata un’iniziativa estremamente interessante, che ha permesso ai partecipanti di conoscere i punti qualificanti della nostra offerta sanitaria, ma anche di avere la consapevolezza dei rischi che stanno dietro a eventuali ulteriori tagli al Servizio Sanitario Nazionale”.

Le conclusioni sono state affidate all’Assessore regionale Donini, che ha rimarcato come “soltanto se continueremo ad essere uniti, consapevoli e propositivi, ciascuno nel proprio ruolo e con le proprie competenze, sia che siamo amministratori, professionisti o cittadini, riusciremo ad affrontare le sfide della sanità come stiamo facendo e abbiamo fatto fino ad oggi. La battaglia più importante che stiamo portando avanti è quella volta a sopperire alla mancanza di un adeguato finanziamento statale al Fondo Sanitario Nazionale. L’incontro così partecipato a Carpi, in cui ci siamo confrontati sui temi della Sanità insieme al Sindaco Alberto Bellelli, alla Direzione Generale Azienda USL di Modena, a professionisti e cittadini ci infonde ulteriore motivazione e spinta. In gioco ci sono, tra gli altri, i progetti di sviluppo dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali, le innovazioni di sistema che stiamo mettendo in campo e le possibili soluzioni ai gravi problemi che oggi riguardano il Sistema Sanitario Nazionale e anche quello dell’Emilia-Romagna”.