Continua a crescere l’export dei distretti dell’Emilia Romagna, ma cala quello delle Piastrelle di Sassuolo



Continua a crescere l’export dei distretti dell’Emilia Romagna, ma cala quello delle Piastrelle di SassuoloNel primo semestre 2023 le esportazioni dei distretti industriali emiliano-romagnoli sono state pari a 11,3 miliardi di euro, in crescita del 7,3% rispetto al primo semestre 2022, pari a 769 milioni di euro. Dopo un primo trimestre di crescita a doppia cifra (+11,8%), il secondo trimestre ha visto un andamento ancora positivo, ma di crescita più contenuta (+3,3%). Si tratta del dodicesimo trimestre consecutivo di crescita.

I distretti emiliano-romagnoli hanno mostrato un andamento superiore alla media dei distretti industriali italiani nel confronto con il secondo trimestre 2022 (-2,1%). In leggero calo i distretti della Romagna (-1,3%), pesantemente colpita dall’alluvione nel mese di maggio, anche se l’arretramento è da ricondurre ai soli distretti della Moda e, nel periodo in oggetto, l’andamento dell’Ortofrutta romagnola si è mantenuto positivo. Questi i dati principali contenuti nell’analisi periodica della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

“Le specializzazioni dei distretti dell’Emilia-Romagna confermano ancora una volta la loro capacità di risposta e l’elevata competitività sui mercati internazionali, facendo segnare nei primi sei mesi dell’anno una crescita superiore alla media dei distretti italiani, nonché il dodicesimo trimestre consecutivo di crescita – sottolinea Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo -. In un contesto geopolitico di incertezza, export, innovazione e sostenibilità si confermano pilastri per la crescita delle nostre aziende. Occorre restare focalizzati e fare sistema su questi asset e noi, come prima banca italiana, siamo impegnati a supportare al meglio gli investimenti delle imprese in tal senso. Solo nell’ambito dei finanziamenti S-Loan, che vantano un meccanismo di premialità al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e digitalizzazione, ad oggi abbiamo erogato alle imprese emiliano-romagnole oltre 1,3 miliardi di euro”.

 

Buona crescita dei distretti della meccanica (+978 milioni di euro) e dell’agro-alimentare (+219 milioni), mentre calano quelli del sistema casa (-331 milioni) e del sistema moda (-96 milioni). Sono in crescita, rispetto al primo semestre dello scorso anno,13 distretti su 19.

Performance positiva per tutti i distretti della meccanica, guidati dalle Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena (+177 milioni di euro, +52,4%), spinte dalle vendite in Francia che sono più che raddoppiate, nonché dal balzo di flussi verso la Turchia.

Cresce la Food machinery di Parma (+169 milioni, +26,4%), grazie al massiccio aumento dell’export negli Stati Uniti, in Francia, Germania e Messico (primi quattro mercati di riferimento), con un balzo delle vendite in Egitto.

Ottimo l’andamento delle Macchine per l’imballaggio di Bologna (+296 milioni, +24,8%), grazie al successo negli Stati Uniti e dal buon andamento in Francia, Regno Unito, Belgio, Polonia, India, Repubblica Ceca e Irlanda.

Buona performance nel primo semestre per i Ciclomotori di Bologna (+74 milioni, +17,9%) nonostante il calo nel secondo trimestre (-0,8%), grazie al traino di Stati Uniti (+31,1%), Germania (+34,1%), Francia (+24%) Regno Unito (+29,6%) e ad un balzo di vendite in Argentina.

In aumento le esportazioni del distretto delle Macchine per il legno di Rimini (+36 milioni, +14,4%), grazie a Stati Uniti, Polonia, Spagna, Canada, Belgio, Portogallo e Turchia. Le Macchine utensili di Piacenza (+8 milioni, +10,2%) sono spinte dall’espansione delle vendite in Francia e Germania.

Bene la Meccatronica di Reggio Emilia (+218 milioni, +9,2%) grazie di Stati Uniti (+10,3%), Germania (+20,4%) Francia (+15,4%) ed ai i risultati positivi ottenuti in Turchia.

Quattro dei sette distretti dell’agro-alimentare monitorati hanno raggiunto risultati positivi nel primo semestre, solo due presentano esportazioni in calo nel confronto col primo semestre 2022 e un terzo rimane in sostanziale stabilità. Il distretto agro-alimentare che ha conseguito la maggior crescita in valore è l’Alimentare di Parma, che chiude il periodo con un aumento di 120 milioni di euro, pari a +16,4%, ottenuto grazie alle vendite in Germania, Francia, Regno Unito e Australia.

Ottima performance dell’Ortofrutta romagnola (+50 milioni, +17%), sostenuta da Germania (principale mercato che da solo acquista il 36,5% delle vendite estere del distretto), Paesi Bassi, Francia e Spagna. Nonostante l’alluvione che ha colpito la Romagna a maggio il risultato dell’export del distretto nel secondo trimestre 2023 è decisamente positivo (+15,3%; se consideriamo solo le province di Ravenna e Forlì-Cesena il progresso è stato del +4,5%), in virtù lo svuotamento dei magazzini della merce già raccolta. Gli effetti concreti della calamità sulle esportazioni del distretto si potranno meglio valutare nel terzo e quarto trimestre, in quanto sono state fortemente colpite le produzioni ortofrutticole di frutta estiva (nettarine, albicocche e susine) e pere.

I Salumi del modenese (+30 milioni, + 7,4%) sono trainati da Francia, Danimarca e dal balzo dei flussi verso Vietnam e Filippine. I Salumi di Parma (+33 milioni, +15,4%) crescono grazie a Francia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna.

I Salumi di Reggio Emilia (-6 milioni, -4,8%) nonostante la ripresa nel secondo trimestre (+4,1%) restano penalizzati dal drastico calo delle vendite nella maggior parte dei principali mercati di sbocco, in primis Paesi Bassi, Germania), Brasile e Spagna.

Non performanti anche i distretti del Lattiero-caseario: quello parmense (-5,3%), a causa della fcontrazione delle vendite nel primo mercato di sbocco del distretto, gli Stati Uniti (-22,1%), e in Canada, che hanno superato l’aumento delle vendite nei Paesi Bassi e in Portogallo. Quello di Reggio Emilia rimane sostanzialmente stabile (-0,1%): i cali diffusi e specialmente nei Paesi Bassi e Australia compensano l’ottimo andamento nel Regno Unito, Stati Uniti e Spagna.

In calo in entrambi i distretti del sistema casa. Le Piastrelle di Sassuolo hanno conseguito una performance negativa (-318 milioni, pari a -13,2%) a causa del calo delle esportazioni nei primi quattro mercati di riferimento del distretto (Francia, Germania, Stati Uniti e Belgio), non compensata dal balzo di vendite in Algeria.
I Mobili imbottiti di Forlì (-13 milioni, -6,3%) hanno risentito del calo in Cina, negli Stati Uniti e in Corea del Sud; non è bastato il buon andamento in Francia.

L’Abbigliamento di Rimini ha aumentato l’export di +12 milioni di euro (+4,9%), grazie alle vendite in Russia (principale mercato di sbocco), in Kazakistan e nelle Filippine.
Anche il distretto delle Calzature di San Mauro Pascoli ha mostrato un dato positivo seppur contenuto (+1 milioni, +0,6%), sostenuto dalla crescita in Russia, Hong Kong, Emirati Arabi Uniti e Turchia, che hanno compensato le perdite negli USA.
In calo invece la Maglieria e abbigliamento di Carpi, (-108 milioni, -34,4%), a causa dell’andamento negativo in Germania, Spagna, Polonia, Stati Uniti, Belgio, Irlanda, Austria, Corea del Sud e Svezia.

Nel complesso, i poli tecnologici dell’Emilia-Romagna hanno chiuso il semestre con export in aumento di 78 milioni, per una variazione tendenziale del 10,6%.

Le esportazioni sono aumentate di 29 milioni di euro per il Polo ICT dell’Emilia-Romagna (+8,6%), grazie agli incrementi registrati negli Stati Uniti, in Germania, Francia e Repubblica Ceca. Il Biomedicale di Mirandola ha registrato un incremento di 56 milioni di euro (+24,6%), grazie ai buoni risultati in Germania, Stati Uniti, Belgio, Svizzera, Svezia, Messico, Canada e Australia. Il Biomedicale di Bologna mostra un arretramento di 7 milioni di euro (-3,6%).

L’andamento delle esportazioni distrettuali risulta buono sia verso i nuovi mercati (+10,7%), trainati da Turchia, India, Algeria e Romania, sia verso i mercati maturi (+5,8%) con Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Spagna e Australia in testa. Tra i principali sbocchi commerciali le contrazioni dell’export più intense (superiori ai 10 milioni di euro) hanno riguardato Cina e Hong Kong, Belgio, Ungheria e Paesi Bassi.