A dieci anni dal primo Premio Pierangelo Bertoli un bilancio con il direttore artistico Riccardo Benini



di Claudio Corrado

Riccardo sono dieci anni dal primo Premio Pierangelo Bertoli, se dovessi chiederti un bilancio?

il bilancio dei primi dieci anni del premio non può essere che superpositivo perché abbiamo premiato i più grandi della musica italiana. Da Luciano Ligabue a Francesco Guccini, Vecchioni così come Nek, Simone Cristicchi e giovani talenti come Ermal Meta, Nicolò Fabi e tanti altri. Il bilancio ti dicevo è decisamente positivo anche perché ci ha permesso di premiare tanti cantautori emergenti

In un panorama musicale molto rivoluzionato dalla scena Rap e Trap senza dimenticare l’incredibile ruolo di bandiera del Rock internazionale che si sono guadagnati i Måneskin, un premio al cantautorato di qualità quale obiettivo si pone?

In un panorama fatto prevalentemente di musica usa e getta, anche se molto carina ma sempre di facile ascolto, noi ci differenziamo premiando la qualità. Quest’anno abbiamo fatto una ulteriore scelta a giudicare l’alto livello qualitativo del cast. Non solo qualità musicale ma permettimi anche intellettualità di composizione e testi, premiando un cantautore come Manuel Agnelli e con lui  anche Mario Venuti, Fulminacci e naturalmente Noemi.

Sul palco del Premio Bertoli sono saliti e saliranno anche in questa edizione grandissimi nomi della musica italiana. Qualche aneddoto o momento speciale che in attesa della nuova edizione avresti voglia di condividere?

“Tra i tanti e credimi ce ne sono davvero molti che conservo nel cuore, vorrei ricordare l’interpretazione di A muso duro da parte di Roberto Vecchioni lo scorso anno. Una versione la sua che ha incarnato la vera essenza del premio. Un momento speciale che il pubblico ha sottolineato con un applauso interminabile che credo non dimenticherò mai”.

Non posso concludere Riccardo se non chiedendoti del tuo sodalizio con Alberto Bertoli assieme al quale il premio è nato e prospera, cosa mi racconti?

“Io e Alberto ci siamo conosciuti nel 2003 quando era appena mancato Pierangelo, e in quella occasione io chiamai dei musicisti storici per fare un omaggio al grande cantautore nel corso di un mio festival. Sapendo che Alberto cantava gli chiesi di venire a eseguire proprio A muso d’uro e di uscire a sorpresa sul palco per l’ultimo pezzo. Mi disse di no in quanto in quel periodo molti speculavano sul padre in occasione della sua scomparsa. Accettai la sua risposta dicendogli comunque che l’avrei fatta lo stesso. Passate due ore Alberto mi richiamò dicendomi di aver raccolto delle informazioni si di me e risultando una persona seria (ce ne sono poche in questo ambiente) alla fine decise di esserci. Inutile dirvi che quella sera fu un trionfo. Posso concludere dicendoti che nonostante i vent’anni di differenza tra noi, la nostra oggi è un amicizia vera che ci accomuna nonostante le personali differenze in quei valori insindacabili che sono alla base anche di questo premio”.

La decima edizione del Premio Bertoli è prevista nelle due serate di Sabato 4 Novembre presso il Teatro Storchi di Modena con lo spettacolo “Le canzoni di Pierangelo” con Alberto Bertoli e Neri Marcoré, inizio per le ore 21.

Domenica 5 Novembre sempre dalle 21 al Teatro Storchi la decima edizione del Premio con la presenza di Manuel Agnelli, Mario Venuti, Noemi e Fulminacci. Presenti in entrambe le serate gli otto finalisti del festival musicale dedicato alle nuove proposte.

I biglietti per le due serate sono in vendita su vivaticket, su www.emiliaromagnateatro.com e al teatro Storchi di Modena.