Demos Malavasi, musica e parole per il primo caduto della Resistenza modenese

Domenica 10 settembre le iniziative in occasione dell’80° della scomparsa



Demos Malavasi, musica e parole per il primo caduto della Resistenza modeneseMaranello ricorda Demos Malavasi: domenica 10 settembre è in programma la cerimonia di commemorazione del primo caduto della Resistenza modenese, ucciso a Maranello il 9 settembre 1943 da un commando nazista, nell’ottantesimo anniversario della scomparsa.

Il programma prevede il ritrovo alle ore 10.15 all’Auditorium Enzo Ferrari per “Siamo note di Resistenza”: dopo i discorsi istituzionali è in programma il concerto della Banda Giovanile Intercomunale Novi – Soliera a cura delle sezioni ANPI di Maranello e Novi di Modena, con interventi a cura delle due Sezioni ANPI. Alle 12 la deposizione dei fiori presso la lapide di Demos Malavasi in via Vittorio Veneto. Ai partecipanti saranno donati i biscotti “80°” realizzati in un progetto di inclusione sociale dai ragazzi e dalle ragazze di Anffas Mirandola. L’atrio dell’Auditorium sarà allestito con i cartelli del progetto di Memoria attiva e Costituzione di ANPI Maranello “Passeggiata della Memoria – Strade della Liberazione 2023” con le classi terze delle scuole medie “Ferrari” e “Galilei” di Maranello.

Demos Malavasi, nato a Novi di Modena il 2 novembre 1912, è stato il primo caduto della Resistenza modenese. Attivo, durante il regime fascista, nell’organizzazione comunista clandestina, non aveva ancora vent’anni quando fu arrestato per la prima volta. Dopo varie condanne e reclusioni durante gli anni del regime, fu confinato a Ventotene, dove restò sino alla caduta del fascismo. Richiamato alle armi nell’agosto 1943, l’8 settembre di quell’anno, giorno dell’armistizio, si trovava in una caserma di Maranello, insieme, tra gli altri, all’antifascista modenese Mario Ricci, che sarebbe poi stato conosciuto come il leggendario “comandante Armando”. Intorno alle tre del mattino del 9 settembre, un reparto di soldati nazisti si presentò al portone della caserma, chiedendo soltanto dei militari Malavasi e Ricci. I due presero la fuga, ma mentre Ricci riuscì ad eclissarsi, Demos fu abbattuto con una raffica. La salma del giovane fu trasportata dagli amici a Novi, dove una grande folla partecipò ai suoi funerali.