Bologna Città 30, oltre 600 mila euro per interventi nei punti critici della mobilità pedonale e per la moderazione della velocità



È stato approvato dalla Giunta lo schema di convenzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che finanzia un pacchetto di interventi per migliorare la sicurezza stradale dei pedoni, dell’importo complessivo di oltre 600 mila euro.

Il numero dei morti nel centro abitato si è fortemente ridotto negli ultimi 25 anni, ma è ancora lontano dall’obiettivo di azzeramento, per questo l’Amministrazione ritiene necessario un ulteriore salto di qualità nelle politiche per la sicurezza stradale, che sarà definitivamente sancito dalla trasformazione di Bologna in Città 30.

Il Piano della Sicurezza Stradale Urbana (PSSU) in vigore evidenzia che l’investimento dei pedoni rappresenta la terza causa più frequente di incidentalità, dopo il tamponamento e lo scontro frontale-laterale (rispettivamente al secondo e primo posto) ed è anche la tipologia che determina il maggior numero di morti.
L’analisi dell’incidentalità identifica nell’alta velocità e nella distrazione alla guida le principali cause di incidente. Il problema appare particolarmente grave negli ambiti urbani, nei quali la maggioranza delle vittime appartiene ai segmenti di mobilità più vulnerabili, cioè bambini, anziani e persone disabili, e più in genere pedoni e ciclisti.

Le proposte di intervento sono state selezionate sulla base dei dati di incidentalità relativi al decennio 2011-2021 contenuti nel (PSSU). Tali proposte prevedono l’istituzione di nuove isole ambientali e l’introduzione di elementi di traffic calming in alcuni tratti stradali, la messa in sicurezza di percorsi pedonali e l’aumento della visibilità degli attraversamenti, anche mediante interventi di segnaletica verticale e orizzontale.
Le aree individuate sono in quattro quartieri:

Savena

  • via Bombicci: realizzazione di nuova isola ambientale Fossolo 2 – Bombicci;
  • via Mascagni – via Giordano: nuovo attraversamento pedonale.

San Donato -San Vitale

  • via Vizzani -via Venturoli: riqualificazione dei percorsi e degli attraversamenti pedonali;
  • via Ferravilla: messa in sicurezza dei percorsi e degli attraversamenti pedonali;
  • via del Lavoro: messa in sicurezza dei percorsi e degli attraversamenti pedonali.

Navile

  • via Dall’Arca – via Tibaldi: miglioramento della visibilità di alcuni attraversamenti pedonali posti in prossimità delle intersezioni stradali;
  • via Stendhal: messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale all’incrocio con via Fratelli Pinardi mediante realizzazione di impianto semaforico o similare.

Borgo Panigale–Reno e Porto-Saragozza

  • rotonda Granatieri di Sardegna: miglioramento della visibilità dell’attraversamento ciclopedonale all’intersezione con via Prati Di Caprara, attraverso interventi di segnaletica verticale luminosa e orizzontale.

Sul territorio comunale sono già state progettate e realizzate nel corso degli ultimi decenni numerose azioni volte al miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione stradale e riduzione dell’incidentalità, rivolgendo l’attenzione principalmente ai “punti neri” dell’incidentalità individuati dal PSSU. Tali interventi, riguardanti principalmente gli assi stradali e gli incroci di rete principale e secondaria, hanno comportato la realizzazione di rotatorie, di nuovi percorsi ciclabili e pedonali, la protezione di incroci e attraversamenti pedonali e ciclabili mediante semafori, rialzi e realizzazione di isole e penisole spartitraffico e salvagente, l’adeguamento/allargamento di percorsi esistenti, l’apposizione di limiti di velocità più stringenti in corrispondenza di poli scolastici, aree verdi e in generale di aree sensibili e poli attrattori di mobilità con alta frequentazione di utenza debole.

Parallelamente sono state istituite nuove zone a velocità limitata per incentivare una mobilità il più possibile sostenibile e non motorizzata nella fruizione del contesto di vicinato, dando priorità alla sicurezza degli spostamenti lenti degli utenti vulnerabili. È noto infatti che gli effetti fisici degli impatti a 30 km/h e a 50 km/h sono sensibilmente diversi, nel primo caso con conseguenze generalmente meno gravi per le persone coinvolte.