Bologna aderisce ad Elide, la rete delle città italiane per una politica innovativa sulle droghe



La Giunta ha approvato l’adesione di Bologna alla rete Elide, Enti Locali per l’Innovazione sulle Droghe, di cui fanno parte anche Milano, Bari, Torino, Napoli e la Città metropolitana di Roma. Elide nasce su impulso del Comune di Bologna per accrescere il ruolo delle città e delle aree metropolitane nel governo del fenomeno e di avviare sperimentazioni di politiche urbane innovative all’insegna della regolazione sociale, condividendo una prospettiva trasversale di promozione della salute e riduzione del danno.  Bologna coordinerà la rete per i prossimi tre anni attraverso l’assessore al Welfare e Salute Luca Rizzo Nervo. 

Le città sono da tempo il luogo in cui si rilevano cambiamenti nelle tipologie di sostanze stupefacenti sul mercato illegale, e in continua evoluzione soprattutto per quel che riguarda le cosiddette droghe sintetiche, oltre che nelle abitudini e nelle modalità di assunzione, in riferimento soprattutto alla popolazione giovanile. Da questo quadro emerge la necessità di ragionare sulla direzione delle politiche urbane da promuovere in questo contesto, per non circoscriverle solo alla gestione delle emergenze con un approccio centrato sulla sola risposta repressiva.

Gli obiettivi della rete sono: 

  • chiarire e accrescere il ruolo degli enti locali nel governo del fenomeno, anche attraverso un migliore coordinamento con le istituzioni sanitarie e socio-sanitarie e con tutti gli attori istituzionali e sociali coinvolti, inclusi i consumatori stessi. Le città devono essere incluse anche nei processi di riforma, definizione, valutazione delle politiche sulle droghe a livello nazionale e regionale;
  • dotarsi di sedi locali stabili di coordinamento, co-progettazione e valutazione delle politiche urbane relative al fenomeno;
  • mettere in sicurezza il contesto urbano sotto il profilo della salute, dell’inclusione e della mediazione sociale, promuovendo sperimentazione e implementazione di nuovi interventi. In particolare, valorizzare e potenziare l’apporto degli interventi di riduzione del danno;
  • garantire i diritti sociali delle persone che usano droghe circa l’accesso al welfare locale, eliminando ogni eventuale discriminazione e includendole nel sistema di servizi, politiche attive del lavoro e abitative destinate alla popolazione generale;
  • garantire la convivenza sociale, l’accessibilità e vivibilità dello spazio urbano e i diritti di tutta la popolazione a una buona qualità della vita, soprattutto in riferimento alla vita della notte e del divertimento;
  • promuovere un costante coordinamento con le forze dell’ordine per incoraggiare strategie di intervento che minimizzino il ricorso a strumenti di espulsione e controllo delle persone che usano sostanze, che inducono ulteriori fratture nel tessuto sociale, a favore di interventi di inclusione e mediazione;
  • coinvolgere i diversi attori istituzionali e sociali per sperimentare alternative alla detenzione mirate alle persone che usano sostanze, in grado di deviare l’esecuzione della pena dal carcere al sistema sociale;
  • curare la fase di uscita dal carcere e del reinserimento sociale, occupazionale e abitativa delle persone che assumono sostanze stupefacenti, al fine di limitare i rischi di recidiva;
  • promuovere l’educazione al consumo sicuro;
  • promuovere sul territorio la prevenzione attraverso interventi informativi, educativi, formativi rivolti ai diversi gruppi di popolazione.