«È grave che nel nostro territorio ci siano ancora aziende che impiegano lavoratori in nero e non rispettano le nome su salute e sicurezza». Lo afferma Francesco Bini, responsabile Cisl Emilia Centrale per la zona di Sassuolo, commentando l’esito dei controlli effettuati nell’area pedemontana dal nucleo Ispettorato del lavoro dei carabinieri di Modena.
«L’aspetto positivo è l’efficacia dell’azione di vigilanza, che probabilmente ha prevenuto infortuni e malattie professionali – dice Bini – Per questo bisogna potenziare gli organici degli enti ispettivi. Nella nostra provincia manca almeno il 30% degli ispettori del lavoro e sono insufficienti pure gli ispettori di Inps, Inail e Ausl.
L’aspetto negativo di questa vicenda – continua il sindacalista Cisl – è che ci sono imprenditori che, pur di risparmiare, non si fanno scrupolo di rivolgersi a imprese che sfruttano i lavoratori, specialmente stranieri, e ne mettono a rischio salute e sicurezza.
Ben vengano, perciò, sospensioni e multe a carico di chi non rispetta le norme, ma è auspicabile che si accertino anche eventuali responsabilità dei committenti, i quali non solo praticano una concorrenza sleale, ma di fatto sono complici dello sfruttamento di lavoratori deboli e indifesi.
Proprio per aprire una nuova stagione del lavoro e dei diritti – conclude il responsabile Cisl Emilia Centrale per la zona di Sassuolo – con gli amici di Cgil e Uil manifesteremo a Bologna dopodomani – sabato 6 maggio».